A lanciare l'allarme è Confartigianato Imprese Sicilia che in uno studio dell'osservatorio economico del sindacato evidenzia come l'aumento dei costi rischia di penalizzare fortemente le imprese artigiane siciliane. Si tratta di 5737 imprese della pasticceria e del settore dolciario, in pratica il 77% delle imprese totali del settore in esame.
Le pasticcerie siciliane stanno assorbendo, in modo più accentuato rispetto agli altri paesi europei, la pressione dei prezzi delle materie prime e la maggiore spinta sui costi dell’energia, con ricadute contenute sui prezzi praticati alla clientela.
Dall’esame dell’indice dei prezzi degli Altri prodotti di panetteria e pasticceria– la voce che comprende i prodotti di pasticceria freschi – emerge che a febbraio 2022 l'Italia segna un aumento dei prezzi che si ferma al 2,5%.
Nel confronto internazionale, la dinamica dei prezzi di riferimento della pasticceria fresca in Italia è più moderata del +3,5% dell’Eurozona risultando meno accentuata rispetto ad altri 23 paesi dell’Unione europea e in particolare rispetto al +7,5% della Spagna e del +4,2% della Germania; fa meglio dell’Italia la Francia (+1,2%).
“Tra i rincari delle materie prime e l’aumento dei costi dell’energia – dice Giuseppe Pezzati, presidente di Confartigianato Sicilia – le imprese dolciarie e le pasticcerie siciliane stanno lavorando tra non poche difficoltà in questo periodo, ma stanno comunque tenendo duro”. Imprese che cercano di assorbire il piu' possibile l'aumento dei costi evitando rincari sul prodotto artigianale finale acquistato dalle famiglie.
Le stesse sulla quali si riflette il costo finale di questa ennesima emergenza, con l'aumento generalizzato del costo deli consumi.
Confartigianto Imprese Sicilia chiede il sostegno dei cittadini invitando i consumatori a comprare sotto casa, dando valore e forza alla passione e ai sacrifici dei maestri pasticceri, scegliendo locale e acquistando nelle pasticcerie di prossimità.