assolutamente carente ed evidente soprattutto in diversi reparti del nosocomio saccense. Si annunciano rinforzi che però non arrivano, mentre aumenta il carico di lavoro per medici, infermieri e ausiliari. Le buone notizie arrivano, invece, sul fronte degli investimenti tecnologici. L’Azienda Sanitaria Provinciale ha annunciato proprio oggi la conclusione dell’intervento radicale di ammodernamento che ha riqualificato gli impianti termici degli ospedali di Sciacca e Canicattì, incrementandone le prestazioni secondo un dettagliato programma, i lavori hanno comportato un investimento di oltre un milione di euro per il Giovanni Paolo II di 608 mila euro per il Barone Lombardo. Si è proceduto, fondamentalmente, alla sostituzione degli attuali generatori di vapore e dei gruppi frigoriferi, a servizio delle sale operatorie e degli edifici. L’installazione di nuovi gruppi termici di ultima generazione ha comportato la riconversione del vettore termico da aria ad acqua con sensibili migliorie sul piano del risparmio energetico e della qualità delle prestazioni. Lavori ultimati, quindi negli ospedali di Sciacca e Canicattì, mentre analogo intervento sarà concluso entro il 31 agosto al San Giovanni di Dio di Agrigento dove sono stati investiti per l’ammodernamento degli impianti termini 616 mila euro. Gli interventi sono stati resi possibili grazie all’adesione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento alla convenzione CONSIP per l’affidamento di un “multiservizio tecnologico integrato con fornitura di energia per gli edifici in uso, a qualsiasi titolo, alle pubbliche amministrazioni sanitarie. Un traguardo raggiunto, commenta il commissario dell’ASP Mario Zappia, per il quale si colma finalmente un gap tecnologico trentennale grazie al complesso restyling delle centrali termiche ospedaliere realizzato in tempi celeri. L’intervento appiana alcune criticità di funzionamento, migliora sensibilmente resa e consumi e, soprattutto, contribuisce ad incrementare il confort di tutti i pazienti. Intanto all’ospedale di Sciacca è chiusa da qualche tempo (all'ingresso e all'uscita delle vetture) l'area parcheggio attigua all'ingresso principale dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Sciacca. Un'area esterna che per anni è stata gestita a pagamento da una ditta privata di Sciacca, a cui poi l'Asp negli anni scorsi decise di revocare la concessione. Concessione che adesso evidentemente è nuovamente a disposizione di un'altra società che, nel breve volgere di qualche giorno, assumerà il controllo e la gestione dell'area. Un'attività che al momento non è ancora iniziata, ma che (stando a quanto si apprende) sarebbe "sperimentale". Probabilmente significa che si tratta di un affidamento in prova. In ogni caso al momento è stato necessario delimitare l'accesso da apposite sbarre per la necessità di intervenire con interventi di giardinaggio, scerbatura e pulizia straordinaria. La situazione attuale, per come si è configurata, sta generando molti disagi al personale in servizio e naturalmente anche alla popolazione. All'interno della corte dell'ospedale, soprattutto all'altezza dell'area di emergenza, si registra una concentrazione di vetture a dir poco eccessiva. Ma se l'area dove tradizionalmente si poteva posteggiare liberamente al momento è chiusa (e a giorni tornerà ad essere a pagamento), dalla parte opposta (quella che si affaccia su via Lioni) la zona parcheggio è tuttora libera, e all'ingresso dell'ospedale in via Pompei non c'è alcuna segnaletica specifica che indichi la disponibilità di posti auto dall'altra parte. Nelle more che vengano completati questi interventi di scerbatura e di pulizia straordinaria, quanto meno si potrebbe indicare a chi ha bisogno di andare in ospedale una soluzione alternativa. Perché stando così le cose la prospettiva è l'assenza totale di una soluzione.