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22
Novembre

Dc nuovo "Eldorado" della politica, ma 3 dei nuovi arrivi in consiglio rimangono civici

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Pubblicato in Attualità

Continua ad aumentare la pattuglia di esponenti politici, e non solo a Sciacca,

attorno alla Democrazia cristiana, che è ormai da considerarsi come una specie di nuovo Eldorado della politica siciliana in generale, e di quella agrigentina in particolare. È di tutta evidenza come l'avvenuta elezione di Carmelo Pace in quella lista (l'ex sindaco di Ribera aveva un nutrito gruppo di grandi elettori anche a Sciacca, a partire dall'ex assessore Alberto Sabella) abbia generato nuove condizioni di militanza, di visibilità e di possibile prospettiva politica. Tanto più che trattandosi di una forza dichiaratamente centrista, può "pescare" serenamente sia di qua che di là.

Gli ultimi approdi, rispettivamente di Nando Rapisardi e Giuseppe Milioti, vanno solo ad aggiungersi a quelli già registrati nelle settimane scorse, dai consiglieri Carmela Santangelo a Pasquale Bentivegna, da Nino Venezia a Filippo Bellanca. Ma nelle ultime ore si scopre che qualche notizia, che pure era stata interpretata come scontata non solo dagli osservatori ma anche dagli stessi protagonisti, non è fondata. Da quanto si apprende, infatti, il gruppo consiliare "Insieme per Sciacca" continuerà ad essere regolarmente rappresentato in seno al consiglio comunale. Si pensava che Bentivegna e Venezia avrebbero costituito il gruppo della Dc. E invece non sarà così. Sarebbe stato proprio Alberto Sabella, tra i principali ispiratori della lista, a puntare i piedi nei confronti di un progetto politico che continuerà a vedere naturalmente il raggruppamento a fianco di Carmelo Pace, ma solo al di fuori di Sala Falcone Borsellino. E, d'altronde, anche Filippo Bellanca, nei giorni scorsi, pur dichiarando la sua adesione alla Democrazia cristiana nuova, ha avvertito tutti che il gruppo consiliare Sciacca Venti/Ventidue (rappresentato da lui e da Paolo Mandracchia) rimane in vita.

Insomma: al momento l'unica a dichiararsi in consiglio comunale una esponente del partito rifondato da Totò Cuffaro è stata Carmela Santangelo. In effetti, cercando di interpretare le scelte politiche, la situazione contingente impedisce ragionevolmente quelle che potrebbero trasformarsi in pericolose fughe in avanti. Le ragioni sono diverse. La prima: la questione del ricorso al TAR di Messina, con la speranza di colui che nel frattempo è diventato presidente del consiglio comunale, di potersi vedere accordato dalla giustizia amministrativa il sovvertimento del risultato elettorale amministrativo. Se fosse questa la piega che dovesse prendere la questione, rientrerebbero in gioco aspettative e riequilibri. Se, per pura ipotesi, per dire, in consiglio comunale nascesse un gruppo consiliare della Dc, questo sarebbe composto da ben 3 assessori designati da Messina. Decisamente troppi per una sola forza politica, ancorché in ascesa e piena di soggetti che in futuro potrebbero essere pronti - come dire? - a saltare sul carro del vincitore. Non va sottaciuta però un'altra ipotesi, chiaramente alternativa alla prima. Si parla della possibilità che da parte di questi soggetti politici (in primis proprio quelli di "Insieme per Sciacca") possa esserci un orientamento possibilista a sostenere l'amministrazione Termine. Cosa di cui l'attuale sindaco avrebbe bisogno come il pane, perché gli permetterebbe di fronteggiare e eventualmente superare la questione della mancanza della maggioranza numerica in aula, che non è certamente un problema di poco conto. È chiaro che Termine potrebbe gradire di più nuovi sostegni da parte di liste civiche piuttosto che di un nuovo partito. Anche se rimarrebbe intatta la questione del costo politico da sostenere di questa eventuale operazione. Ma questo è un altro problema.

Letto 390 volte Ultima modifica il Martedì, 22 Novembre 2022 14:15

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