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14
Gennaio

Valle del Belìce 54 anni dopo, dove il tempo si è fermato al 1968

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Pubblicato in Attualità

Cinquantaquattro anni fa la tragedia del Belìce, 

dal primo terremoto che colpì la zona compresa tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo poco prima delle 13:30 di domenica 14 gennaio, ai sismi sempre più intensi delle ore successive, quelli culminati con le violentissime scosse delle ore notturne, che devastarono la valle prima dell'alba di lunedì 15 con un bilancio tragico: quattordici paesi colpiti, alcuni (come Montevago) letteralmente rasi al suolo. Centinaia di morti, molti di più i feriti, migliaia di senzatetto. E poi i soccorsi nelle temperature ghiacciate di gennaio, gli accampamenti, gli aiuti arrivati in ritardo, ma per fortuna anche tanta solidarietà. Poi sarebbe stata la volta delle baraccopoli. Una storia che è tristemente nota. Così come nota è la vertenza delle vertenze, in una contrapposizione ancora oggi drammatica tra Roma e il sud, con una ricostruzione mai del tutto completata, nella più tragica delle sublimazioni possibili, quella di chi è stato perfino accusato di avere approfittato di un sistema di assistenzialismo alle vittime del terremoto. Uno dei risultati più drammatici è che ancora oggi, in pieno 2023, c'è un quartiere di Santa Margherita, il Pasotti, dove il tempo si è fermato a quella tragica notte di 54 anni fa. Qui non sono mai state realizzate nemmeno le opere di urbanizzazione. Servirebbero una sessantina di milioni di euro per chiudere la questione. Soldi che però non sono più arrivati e che difficilmente arriveranno, anche perché nel frattempo le priorità della politica sono diventate altre. Difficile spiegare che a fronte di un fabbisogno stimato di oltre tremila miliardi di vecchie lire per la ricostruzione da Roma gli stanziamenti si fermarono al 70%. Cinquantaquattro anni dopo è ancora da compiere il cosiddetto "ultimo miglio". E dire che pur di chiudere questo negoziato senza tempo molti comuni hanno rinunciato ad una parte delle somme necessarie. Sforzo inutile. Quattro anni fa, in occasione del mezzo secolo da quella tragedia, Partanna (il cui sindaco Nicola Catania, oggi deputato regionale, è ancora il coordinatore del comitato dei comuni colpiti dal sisma) ospitò il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Queste le sue parole pronunciate quel giorno. 

Letto 248 volte Ultima modifica il Sabato, 14 Gennaio 2023 12:47

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