il Consiglio comunale di Sciacca ha approvato ieri sera un atto d'indirizzo agli uffici, affinché predispongano la delibera, da approvare poi in sala Falcone-Borsellino entro il 31 marzo, attraverso la quale il comune aderirà al decreto "Milleproroghe" del governo Meloni, nella parte che concede all'ente la possibilità di rottamare completamente le cartelle esattoriali non riscosse valide fino al 2015 e di importo fino a 1.000 euro, compresa dunque la sorte capitale.
Il provvedimento è stato approvato in assenza di iniziativa dell'amministrazione Termine, che aveva deciso di aderire al provvedimento precedente al "Milleproroghe", quello che concedeva la facoltà di cancellare, per le cartelle non incassate, solo sanzioni e interessi. La votazione finale è arrivata al culmine di un lungo dibattito nel corso del quale gli schieramenti (ricordiamo che l'opposizione è maggioranza in aula) hanno confermato la loro opinione.
Il dirigente del settore finanziario Filippo Carlino ha evidenziato che, pur in assenza di numeri certi, peraltro particolarmente difficili da reperire (il concessionario è l'Agenzia delle entrate), il comune nel corso del tempo ha comunque periodicamente incassato, ancorché in percentuale limitata, somme riferibili ai tributi che si intendono rottamare. Di conseguenza, secondo il capo dell'ufficio, le somme in questione (circa 2 milioni e mezzo di euro) potrebbero essere ancora riscuotibili.
Il dibattito è stato improntato su un presunto conflitto ideologico. Per la coalizione che alle elezioni ha sostenuto la candidatura a sindaco di Ignazio Messina l'adesione al "Milleproroghe" avrebbe permesso di mettere ordine alla materia, soprattutto in considerazione del fatto che l'importo medio per ciascuna delle centomila posizioni tuttora in sospeso fosse risibile. Fatto, quest'ultimo, che dimostrerebbe come i titolari siano in massima parte persone indigenti. "Non si tratta di evasori ma di persone che non sono state in grado di pagare", hanno evidenziato i consiglieri comunali intervenuti. Di parere nettamente opposto invece lo schieramento che sostiene l'amministrazione Termine, per il quale la rottamazione delle cartelle (in massima parte tassa sui rifiuti) avrebbe premiato i furbi a discapito di chi ha fatto il proprio dovere, e questo fatto rischia di scoraggiare, in futuro, anche chi paga regolarmente per avere i servizi del comune.
A sottoscrivere la proposta di delibera, nell'opposizione, è stato anche lo stesso presidente di Sala Falcone-Borsellino Ignazio Messina, che non ha mancato di fare delle osservazioni. Fatto, quest'ultimo, che è stato oggetto di contestazione sul suo ruolo super partes da parte di Daniela Campione e Alessandro Curreri. Messina si è difeso ricordando che, ancorché dallo scranno più alto dell'aula consiliare, ha sempre votato tutte le delibere giunte in aula.