a rivolgersi all’assessora regionale alla salute Giovanna Volo sono oggi le responsabili locali di Tribunale per i Diritti del Malato e Cittadinanzattiva. Lilla Piazza e Pierina Di Martino evidenziano il ruolo svolto negli anni a sostegno dell’assistenza sanitaria nel territori sin dalla battaglia per il trasferimento dai vecchi locali di via Figuli alla nuova struttura ospedaliera di contrada Seniazza. Ospedale di Sciacca, aggiungono, che è diventato punto di riferimento del territorio e che ha accresciuto la sua qualità, anche per l’ampliamento di tanti servizi, con il riconoscimento di Azienda Ospedaliera. Poi il declassamento, con la decisione di togliere lo status di azienda e rendere il Giovanni Paolo II dipendente dall’ASP Agrigentina. Da q uel momento, ribadiscono TDM e Cittadinanzattiva ‘è iniziato un lento e inesorabile depotenziamento dei servizi e della struttura che si è tradotto in una significativa diminuzione del numero di accessi. Facendo riferimento ai dati della Regione Sicilia e dell’ufficio statistica dell’Asp di Agrigento, viene evidenziato che complessivamente dal 2010 all’ospedale di Sciacca sono stati persi 13.432 accessi.
Questo significa, sosttolineano le rappresentanti locali di Tribunale per i Diritti del Malato e Cittadinanzattiva, che quest’utenza si è riversata in altre province o, addirittura fuori dalla Sicilia.
Una tendenza che non è stata invertita neanche con la battaglia, andata a buon fine, che ha riconosciuto il nosocomio di Sciacca struttura Dea di I livello. Riconoscimento che è rimasto solo sulla carta, aggiungono,perché, nonostante l’abnegazione e le competenze professionali del personale sanitario, l’ospedale non ha le risorse umane e strutturali numericamente necessarie per esserlo effettivamente, considerato poraltro che non è stata ancora attivata la Stroke Unit. Nella lettera all’assessora regionale alla salute, TDM e Cittadinanzattiva, inoltre, manifestano grande preoccupazione in relazione a notizie di abbandono di alcune eccellenze sanitarie che probabilmente, non potendo espletare con dignità e sicurezza la loro professione, hanno lasciato il nosocomio saccense per andare a lavorare in altre province o in strutture private. Timori vengono manifestati, inoltre, rispetto al punto di emergenza.
All’assessora Volo vengono chieste soluzioni alle diverse criticità del Giovanni Paolo II in grado di garantire il diritto alla salute della comunità.