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01
Giugno

Marsala. Sequestro dei beni ad una delle persone coinvolte nell'operazione antidroga "Fox"

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Pubblicato in Attualità

Ulteriori sviluppi sull’inchiesta che ha fatto luce su un vasto traffico di sostanze stupefacenti sull’asse Catania-Marsala.

La Procura della Repubblica di Marsala e i Carabinieri della locale Compagnia hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni mobili ed immobili riconducibili ad un cittadino marsalese di 48 anni, già arrestato lo scorso 9 maggio nell’ambito dell’operazione “Fox” che ha portato all’esecuzione di 11 misure cautelari per i reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina) tra Catania e Marsala.

Il nuovo provvedimento trae origine dagli accertamenti patrimoniali effettuati nei confronti degli indagati. Gli inquirenti ritengono che i beni oggetto di sequestro siano il provento del lucroso traffico di cocaina o comunque abbiano un valore sproporzionato rispetto al reddito dichiarato dall’indagato.

L’uomo infatti, disoccupato e percettore del reddito di cittadinanza, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avvalendosi di prestanome o parenti stretti per eludere le indagini patrimoniali, avrebbe avuto la diretta disponibilità, insieme alla moglie, di due immobili, una casa su tre livelli e un chiosco adibito a bar, peraltro costruiti abusivamente, e vari beni mobili (due auto e due ciclomotori), di valore non giustificabile rispetto ai redditi dichiarati.

L’ipotesi investigativa è che l’indagato si sia procurato i beni mobili ed abbia costruito gli immobili con il provento della lucrosa attività di traffico di droga, intestandoli a persone a lui vicine per rapporti di parentela o di amicizia proprio per non destare sospetti.

I redditi “leciti” dell’uomo e della della moglie (addirittura percettori del reddito di cittadinanza), non sarebbero stati sufficienti neppure a far fronte alle esigenze primarie di vita. Nel corso dell’operazione “Fox”, erano già state sottoposte a sequestro preventivo due società di vendita e noleggio veicoli aventi sede a Marsala e riconducibili a un altro marsalese poiché, sempre secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli indagati avrebbero organizzato, in più occasioni, il trasporto della droga da Catania a Marsala avvalendosi di insospettabili autovetture a noleggio intestate alle società marsalesi sequestrate. Sarebbero giunti, ogni mese, 2 kilogrammi di cocaina .

Il decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP di Marsala, è finalizzato alla confisca obbligatoria dei beni.

Letto 546 volte Ultima modifica il Giovedì, 01 Giugno 2023 13:51

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