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26
Gennaio

Invasi vuoti, a rischio anche gli usi potabili?

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Pubblicato in Attualità

 

Niente acqua per le campagne e, tra poco, niente acqua nemmeno per usi civili.

E' questo lo scenario drammatico, l'altra faccia della medaglia, che potrebbe palesarsi nel giro di qualche mese se non verrà trovata una soluzione urgente alla problematica degli invasi vuoti. Tutte le dighe site nell'agrigentino sono alla canna del gas a causa delle ridotte precipitazioni atmosferiche.

Non piove da mesi: sommando tutti gli 8 invasi presenti sul territorio, si arriva a malapena, in totale, a 40 milioni di metri cubi di acqua, da spartire tra campagne e usi potabili. Di questi 40 milioni, la metà si trova nel lago Arancio di Sambuca di Sicilia. L'altra metà sparpagliata tra gli altri 7 invasi. Una siccità storica, come non la si riscontrava da almeno vent'anni. All'appello, soltanto in provincia di Agrigento, mancano circa 100 milioni di metri cubi di acqua e la situazione nel resto della Sicilia non è migliore.

Oltre alle dighe, ovviamente, sono a secco anche i fiumi, con il Verdura, il Platani, il Belice e il Magazzalo ai loro minimi storici. Quella parte di popolazione agrigentina che utilizza l'acqua potabilizzata degli invasi per usi civili potrebbe ritrovarsi presto a corto di oro blu. Al momento, nessuna decisione è stata ancora presa, ma si parla già di severe turnazioni nella distribuzione idrica dato che l'acqua potabile negli acquedotti è già diminuita del 40%. Questa nel dettaglio la situazione degli 8 invasi agrigentini.

Quello che sta meno peggio è l'Arancio di Sambuca che ha 19 milioni di metri cubi di acqua, ma dovrebbe averne 34. A seguire tutti gli altri: la diga Castello di Bivona ne ha 6 anziché 21; la diga Raia di Prizzi ne ha 1 quando dovrebbe averne 10; l'invaso Gammauta di Palazzo Adriano è completamente vuoto, ma potrebbe contenere 1 milione di metri cubi di acqua; il Gorgo di Montallegro ha 500 mila metri cubi di acqua, invece che 2 milioni; il Fanaco di Santo Stefano di Quisquina ne ha 4 anziché 20; il lago artificiale Pian del Leone, tra Santo Stefano e Castronovo di Sicilia ha meno di un milione di metri cubi di acqua quando potrebbe contenerne 4; infine la diga San Giovanni a Naro ne ha 10 invece che 16.

Ad aggravare la situazione, le condizioni della diga Garcia, in territorio di Palermo, che in parte riversa la sua acqua nel lago Arancio di Sambuca: il Garcia ha 20 milioni di metri cubi di acqua anziché 80. All'orizzonte non si intravedono alternative, se non quella di auspicare che arrivi presto la pioggia per dare una bocca d'ossigeno a campagne e invasi. C'è preoccupazione, dunque, per la turnazione idrica per usi potabili e per l'irrigazione agricola, con la prossima stagione agrumicola, vitivinicola e olearia già a rischio.

A lungo termine, l'unica soluzione, rimane quella della costruzione di una nuova diga sul Sosio-Verdura che possa permettere di invasare circa 150 milioni di metri cubi di acqua all'anno, che ad oggi invece finiscono in mare.

 

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