"Sono sempre stato un uomo di partito,
soltanto il partito, attraverso il suo gruppo dirigente, che non si è riunito, è abilitato a prendere decisioni".
È così che, sul suo profilo Facebook, il segretario provinciale del Pd Simone Di Paola cerca di smarcarsi dal pressing di queste ultime ore, quello di cui vi abbiamo ampiamente dato conto nei nostri telegiornali di ieri, in merito a quello che in ogni caso sembra essere un suo approdo più o meno imminente ormai all'interno della giunta guidata da Fabio Termine.
Oggi al nostro Telegiornale il capogruppo all'Ars Michele Catanzaro garantisce comunque che la crisi, che non riguarderebbe soltanto la sostituzione di Antonino Certa, non sarà lunga.
Molta diplomazia, sempre oggi, anche da parte di Fabio Termine. Il quale respinge il concetto di 'rimpasto' in giunta riducendo la questione soltanto all'avvicendamento di Certa.
A prescindere dalle parole di circostanza, la situazione è quella di cui abbiamo già parlato: il cambiamento degli equilibri all'interno della coalizione che sostiene l'amministrazione Termine. Dopo che Modica ha aderito al Pd, i Dem vogliono una revisione, in termini di rappresentatività assessoriale. Eppure, anche se sarebbe stata chiesta la testa di uno dei due assessori di Mizzica, non è un mistero per nessuno che nel Pd si stia rivelando più faticoso del previsto trovare la disponibilità di qualcuno, soprattutto dopo che sia Ruffo che La Bella hanno opposto un diniego al loro possibile ingresso in giunta nell'ambito della ormai celeberrima regola per lo scorrimento della lista.
Simone Di Paola sarebbe pronto per spirito di servizio, non certo perché brami dalla voglia di fare l'assessore.
Alessandro Curreri aspetta di sapere quando dovrà comunicare all'amministrazione di cui fa parte, che lo vede lavorare in Toscana, la sua richiesta di aspettativa per potere coprire un ruolo assessoriale a Sciacca e, dunque, non avere gli stessi problemi che ha avuto Certa. Dovrebbe subentrare a Salvatore Mannino, Curreri. Ma oggi la sensazione è che il sindaco voglia procedere per gradi, limitandosi solo al momento a sostituire Certa provando a prendere tempo per le altre questioni. Questioni che non possono certamente essere definite "varie ed eventuali".
C'è da scommettere che nella seduta consiliare convocata per domani sera per varare ulteriori variazioni di bilancio, l'opposizione aprirà un dibattito. E intanto sulla mozione di sfiducia Fabio Termine ricorre ad un tono apparentemente un po' snob: "È questione che riguarda l'opposizione, noi stiamo amministrando la città".