la procedura di finanziamento e realizzazione del raddoppio della statale 115 che sia interconnessa con un aeroporto. È questa la richiesta a Fabio Termine contenuta in una mozione d'indirizzo licenziata dalla commissione consiliare Attività produttive presieduta da Raimondo Brucculeri e che potrebbe andare in discussione già stasera stessa, nel corso della seduta consiliare odierna. Una mozione d'indirizzo che fa seguito alla recente visita a Sciacca del presidente del Comitato civico Aeroporto della fascia centro meridionale della Sicilia Angelo Principato. Comitato che punta a coinvolgere almeno tutti i comuni della provincia di Agrigento, affinché la proposta nei confronti delle autorità competenti sia la più condivisa possibile. Oltre a Principato a Sciacca lo scorso 5 dicembre si presentò anche l'ingegnere Piero Hamel. Il tema il giorno dopo sarebbe stato trattato anche dalla conferenza dei capigruppo, che approvò la presentazione la mozione d'indirizzo odierna.
La questione aeroporto di Agrigento, che ricadrebbe in territorio comunale di Licata, presuppone un irrobustimento necessario a livello infrastrutturale, questione sicuramente vulnerabile. Insomma: con le vie di comunicazione attuali non è ipotizzabile centrare l'obiettivo più importante di tutti. Tutto passa, dunque, dalla necessità di raddoppiare la statale 115. Il contesto è quello noto, che corrisponde a quel progetto di realizzazione di una superstrada Castelvetrano-Gela che ha già registrato la fase dei dibattiti pubblici in cui l'Anas ha chiarito gli aspetti centrali sul piano progettuale. Stiamo parlando di un progetto sicuramente fondamentale, che però richiede finanziamenti complessivi da 700 milioni di euro. D'altronde, come la stessa commissione evidenzia, la provincia di Agrigento soffre un arretramento infrastrutturale nel sistema dei trasporti che non trova eguali in tutta Italia. "Decenni di battaglie mai vinte - si legge nella mozione - hanno avuto come oggetto lo sviluppo della rete infrastrutturale come naturale motore di incremento delle prospettive di sviluppo socio-economico delle popolazioni locali".
Si sottolinea, dunque, che le numerose bellezze naturali, le incredibili emergenze archeologiche e monumentali, la singolare ricchezza della produzione agricola provinciale, trovano un limite invalicabile nella creazione di un polo turistico mediterraneo, obiettivo mai raggiunto proprio a causa della mancanza di porti attrezzati, ferrovie e, soprattutto, di una strada adeguata che si interconnetta con l'aeroporto provinciale. Che, se realizzato, insieme ad una ulteriore rete viaria secondaria, eliminerebbe tutti quegli ostacoli che al momento marginalizzano il comparto turistico ed economico provinciale. È la determinazione della popolazione che, secondo la commissione Brucculeri, può e deve imporre un cambiamento di rotta. E, d'altronde, al progetto Aeroporto di Agrigento hanno già aderito tutte le forze sane della proinvincia, dal Cartello sociale al clero, dagli ordini professionali alle rappresentanze politiche.