e ricostruzione della breve galleria Belvedere. Un tempo di oltre due anni. In Giappone tale intervento, seppur impegnativo, sarebbe realizzato in poche settimane. Ma siamo in Italia e l’Anas ci ha sempre dimostrato come i suoi cantieri marciano con tempi biblici. La preoccupazione è il forte disagio recato alla circolazione sulla SS115, tratto che collega la parte occidentale della Sicilia, in particolare il palermitano e il trapanese con la parte orientale del capoluogo agrigentino. Tratto caratterizzato da un imponente flusso veicolare. L’Anas a fine dicembre ha consegnato i lavori che, secondo la tabella di marcia della società avranno inizio a fine gennaio. Salvo ritardi. Nulla ancora si sa sul percorso alternativo nonostante l’impegno dell’Anas a recare meno disagi possibili. L’Ansa è ermetica. All’indomani dell’Epifania, al Comune di Sciacca, si svolgerà una riunione della commissione Attività produttive, convocata dal presidente, Raimondo Brucculeri. Ci saranno anche i tecnici dell’Anas. Sarà l’occasione per comprendere maggiori dettagli. Almeno, si spera. Il percorso alternativo dovrebbe interessare alcuni terreni confinanti con il tratto della statale interessato ai lavori. Si tenterà di evitare il passaggio dalla contrada Ferraro, sarebbe un pauroso imbuto per la circolazione veicolare.
Prima o poi il momento sarebbe arrivato. Ma sono almeno tre anni che si parla della necessità, da parte di Anas, di demolire la galleria Belvedere e riedificarla da zero. Le immagini che vi mostriamo si riferiscono ad un sopralluogo tecnico effettuato nel mese di aprile del 2022, l'anno a cui risale il progetto di demolizione e ricostruzione del tunnel. Sopralluogo a suo tempo sollecitato dall'allora senatore Rino Marinello. Obiettivo: studiare la viabilità alternativa. Che a questo punto sarà il problema più importante da provare a gestire per i prossimi due anni, tanto quanto dovrebbero durare i lavori in questione. Lavori che Anas adesso è pronta a far partire, con un investimento di 16 milioni di euro. I lavori avrebbero dovuto prendere il via nel 2023, ma ci fu un rinvio a seguito della richiesta dell’allora assessore ai Lavori pubblici Gianluca Fisco di una modifica della viabilità alternativa che era stata prevista dall’Anas tra le vie Giotto e De Gasperi. La richiesta era stata di prevedere una bretella tra la via Lioni e la contrada Ferraro. Ma una risposta a questa richiesta non è mai stata data. Il transito su questo tratto di statale 115 è piuttosto intenso, in entrambe le direzioni. Un dirottamento di veicoli e mezzi pesanti nelle vie urbane è impensabile. Preoccupa anche l'ipotesi di utilizzare il tratto compreso tra la Seniazza e contrada Ferraro. Che, però, attraverserebbe giocoforza anche alcune aree private. Questione, quest'ultima, per la quale Anas dovrebbe eventualmente stipulare degli accordi con i rispettivi proprietari. Insomma: al momento non è chiara la direzione prescelta dalla società delle strade. Un po' di chiarezza potrebbe arrivare dalla riunione convocata per martedì mattina svolgerà una riunione della commissione Attività produttive, convocata dal presidente, Raimondo Brucculeri. Ci saranno anche i tecnici dell’Anas. Sarà l’occasione per comprendere maggiori dettagli. Almeno, si spera. Il percorso alternativo dovrebbe interessare alcuni terreni confinanti con il tratto della statale interessato ai lavori.
La questione centrale alla base dell'intervento riguarda alcune verifiche secondo le quali il tunnel non garantirebbe più la sicurezza. Si inquadrerebbero in questo ambito le infiltrazioni di acqua che più volte in passato hanno generato più di una preoccupazione rispetto ad un problema di incolumità e di condizioni, soprattutto l'asfalto reso viscido dalla pioggia, che favoriscono gli incidenti. Siamo reduci da anni in cui sono stati fatti interventi su interventi di manutenzione su una galleria che, però, evidentemente, non offre più le necessarie garanzie. Ma a fronte della necessità sacrosanta di garantire la pubblica incolumità bisogna trovare anche soluzioni che non creino disagi inevitabili. Al momento, soprattutto alla luce della mancanza di notizie certe, il timore è piuttosto elevato.