è la fine del movimento Mizzica, si apre una nuova fase politica per la città tra dissidi e guerre interne. E’ la sintesi dell’intervento oggi dell’opposizione rispetto all’adesione al Pd del sindaco, assessori ed esponenti di Mizzica.
Il sindaco Termine, scrivono i consiglieri comunali di: FDI, DC, Forza Italia, Lista Messina- Sciacca Ventiventidue ed MPA, ha ormai abbandonato ogni pretesa di neutralità civica, aderendo ufficialmente ed improvvisamente al Partito Democratico. Questo passo rappresenta, senza dubbio, un evento epocale per la politica locale, non solo per il destino del sindaco stesso, ma anche per i suoi compagni di viaggio.
Con questa scelta, che tradisce le origini del suo progetto politico, aggiungono, Fabio Termine sancisce la dissoluzione e il fallimento del movimento Mizzica, un’iniziativa che dal marzo 2015 ha rappresentato una voce indipendente e critica nel panorama politico locale.
A suggellare questa svolta politica, evidenziano, si aggiunge la recente adesione, anche in consiglio comunale, della consigliera comunale Daniela Campione al partito dei Verdi, ulteriore segnale della distruzione del movimento Mizica e della fine di un progetto che molti cittadini avevano considerato una speranza di rinnovamento civico. Per l’opposizione, l ’adesione di Fabio Termine al Partito Democratico non può essere considerata un semplice “cambiamento” di appartenenza politica: si tratta, piuttosto, di una vera e propria sfida aperta nei confronti del deputato saccense Michele Catanzaro, capogruppo all’ARS del Partito Democratico. Questa mossa appare come l’inizio di una guerra interna al partito in un momento in cui, anche a livello regionale, il PD è attraversato da tensioni e divisioni.
Cosa accadrà adesso? E’ questo, sostengono, l’interrogativo che noi, come consiglieri comunali di opposizione, ma sopratutto l’opinione pubblica cittadina deve porsi. Come intende il sindaco Fabio Termine amministrare la città in un contesto così instabile e conflittuale? La transizione da una lista civica al Partito Democratico, scrivono ancora i consiglieri di opposizione, non rappresenta solo un cambio di strategia politica, ma evidenzia una profonda incoerenza e un tradimento verso quei cittadini che avevano riposto fiducia in un progetto apparentemente basato su principi civici e indipendenti.
Sostengono, inoltre, che la priorità del sindaco sembra essere orientata esclusivamente verso le sue ambizioni personali, a scapito di un programma di idee che lo aveva visto, in passato, in netto contrasto con il partito democratico di cui ora è tesserato. Questa decisione apre scenari incerti e preoccupanti per il futuro politico e amministrativo di Sciacca, con una maggioranza sempre più divisa e costretta a gestire un conflitto interno senza precedenti, concludono i consiglieri di Fratelli D’Italia, DC, Forza Italia, Lista Messina-Sciacca Ventiventidue ed MPA, per i quali il progetto politico di Fabio Termine è giunto al capolinea e la città di Sciacca si trova di fronte a una nuova fase politica.