gli interventi tesi a ridurre al minimo indispensabile i disagi per il traffico sulla strada statale 115, crescono le preoccupazioni sui 2 anni almeno che saranno necessari per il progetto di demolizione e ricostruzione della galleria Belvedere. La struttura, considerata ormai vecchia e sempre meno sicura, dovrà essere buttata giù, e nei prossimi mesi il cantiere aprirà. Da qualche tempo si susseguono però dubbi e interrogativi sui motivi tecnici reali alla base della decisione di rifare il tunnel ex novo. Ci si domanda, in particolare, quale sia il senso di una riedificazione se la parte soprastante è sostanzialmente libera, e dunque si potrebbe evitare di investire 16 milioni di euro (questo è il fabbisogno del progetto approvato da anni). Sicuramente ci saranno delle spiegazioni tecniche, e siamo certi che Anas le fornirà. Ma fino a quando i dubbi serpeggiano nella popolazione, dove come si sa abbondano tuttologi e sedicenti depositari della verità, le chiavi di interpretazione rischiano di sprecarsi.
Il nostro Telegiornale ha raccolto un parere più qualificato, quello di Gianluca Fisco, ex vicesindaco di Sciacca, persona moderata che di professione fa l'ingegnere stradale, e che dunque qualche competenza, a differenza di altri, ce l'ha. Fisco rivela che da componente dell'amministrazione (da cui si è dimesso lo scorso anno) aveva già sollevato ufficialmente i suoi dubbi ai dirigenti Anas nel corso delle riunioni preliminari sul destino della galleria Belvedere alle quali aveva partecipato. "Al posto di una nuova galleria sarebbe sufficiente solo un cavalcavia", fa notare l'ingegnere Fisco. Che, evidentemente, costerebbe assai meno dei 16 milioni di euro necessari per rifare la galleria.
Nessuno vuol fare il mestiere altrui, e ci mancherebbe altro. La galleria Belvedere così com'è non va più bene, ed è giusto che abbia i giorni contati. Ma qualche dubbio sulla prospettiva è legittimo, nel rispetto dei ruoli naturalmente. Anche perché quelli che ci aspettano sarano 2 anni di sofferenza (sempre sperando che saranno soltanto due anni). Il traffico sulla strada statale 115 sostanzialmente sarà spaccato in due, e la viabilità alternativa per il transito da e per Agrigento congestionerà sicuramente le arterie cittadine (quelle della zona di Ferraro soprattutto), attraversando la parte alta di via De Gasperi per poi, attraverso una bretella laterale per la quale è necessario ottenere la disponibilità dei proprietari privati, ci si potrà immettere sulla Sud Occidentale Sicula. Veicoli e mezzi pesanti stresseranno senz'altro le infrastrutture stradali di zone che fanno parte a tutti gli effetti del centro abitato.