ristorazione e panificazione. A Menfi all’interno di un panificio è stata rilevata la presenza di un lavoratore in nero su quattro dipendenti presenti con conseguente provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per lavoro nero, per un importo di 2.500 euro. Contestata anche omessa sorveglianza sanitaria e omessa formazione e informazione del lavoratore senza contratto, con la contestazione di ammende per oltre 5.000 euro.
A Sciacca, all’interno di un caseificio è stata accertata la mancata designazione del medico competente e l’omessa sorveglianza sanitaria di un lavoratore. In questo caso, sono state notificate prescrizioni per un totale di oltre 3.000 euro di sanzioni.
In un altro caseificio di Licata è stata rilevata la presenza di un lavoratore in nero, che è risultato essere l’unico occupato dall’impresa, oltre alla mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi e mancata costituzione del servizio di prevenzione. Di conseguenza, gli ispettori del lavoro hanno adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale ed elevate sanzioni per oltre 5 mila euro. Sempre a Licata un altro lavoratore in nero, su 14 presenti, è stato scoperto in un ristorante. Si tratta peraltro di un extracomunitario che è risultato essere irregolare sul territorio italiano, quindi clandestino. Nei confronti del titolare sono state elevate sanzioni per oltre 5.500 euro.