è la realizzazione di cinque nuovi dissalatori, fondamentali per garantire l'approvvigionamento idrico e affrontare con determinazione i cambiamenti climatici". Così oggi il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commenta l'investimento di 290 milioni di euro tra fondi pubblici e privati, per dare una svolta alla crisi idrica della Sicilia. "Questo progetto - ha aggiunto il governatore - non è solo un intervento infrastrutturale, ma un segnale concreto di impegno e responsabilità verso il futuro della nostra terra». Il presidente della Regione Siciliana ha parlato di crisi idrica e siccità dopo la presentazione di un emendamento da parte dei relatori al ddl di conversione del decreto-legge che prevede anche misure urgenti per l’adeguamento delle infrastrutture idriche in Sicilia.
Il progetto ha come base di partenza 20 milioni di euro, di provenienza governo nazionale, per la fase di avvio dei dissalatori di Gela, Trapani e Porto Empedocle. "È stata accolta la nostra richiesta - aggiunge Schifani - che permetterà di far partire i nuovi impianti con la massima efficienza e nei tempi previsti».
«Queste somme aggiuntive – spiega Schifani – permetteranno di coprire i costi di avviamento e di gestione temporanea dei tre dissalatori già esistenti nel primo anno di riattivazione. Si tratta di un risultato raggiunto ancora una volta attraverso una forte sinergia istituzionale.
Per quanto riguarda le altre risorse necessarie, il governo Schifani ha già individuato 90 milioni all’interno dell’Accordo di coesione e 10 milioni a valere sul bilancio regionale. L'iter di realizzazione degli interventi in via d’urgenza è stato affidato, come chiesto dal presidente Schifani, al commissario Dell’Acqua per via dei poteri di deroga dei tempi conferiti dalla legge. La cabina di regia regionale per l'emergenza idrica continuerà a monitorare l’andamento delle procedure per la realizzazione dei tre impianti.