All'ordine del giorno c'è l'aumento delle tariffe del 9,95%, con effetto retroattivo a partire dal 2024. Un provvedimento che, sicuramente, è destinato a far discutere, soprattutto se sarà approvato. Previsto un introito di almeno 5 milioni di euro.
Il punto è all'ordine del giorno non da oggi ma da almeno un anno e mezzo. Nessuno ha ancora avuto il coraggio di portarla in discussione. Cosa che è diventata evidentemente inevitabile, e per tante ragioni. Stiamo parlando dell'aumento delle tariffe idriche a carico dei cittadini di quasi il 10%, il 9,95% per la precisione. Provvedimento destinato a far discutere, per tanti motivi. Un aumento che addirittura potrebbe essere perfino retroattivo, a far data primo gennaio 2024.
Uno spauracchio, quello dell'aumento delle bollette. Politicamente, socialmente, ma anche bizzarro, se si pensa alla drammatica crisi idrica che stiamo attraversando, ma se si pensa anche a quanta acqua si disperda per strada per colpa di reti idriche colabrodo. Lo scorso 10 marzo, in occasione dell'audizione in commissione Bilancio e finanze e poi in consiglio comunale, i vertici di Aica avevano ribadito le gravi difficoltà finanziarie, sottolineando che se non fosse per la riscossione, che avviene puntualmente delle bollette, l'azienda idrica non riuscirebbe ad andare avanti.
Il presidente di Aica Cantone aveva inoltre ribadito come non tutti i 34 comuni che compongono l'Azienda Consortile che gestisce le risorse idriche integrate in provincia di Agrigento hanno fatto il loro dovere. E oggi Aica è creditrice nei confronti dei suoi stessi azionisti di ben 8 milioni di euro. Dunque: Aica sopravvive grazie agli stessi utenti. Ma la situazione è drammatica: da un lato la mancanza di acqua (tra invasi vuoti e dighe dove al momento risiede il 20% in meno della drammatica estate passata), dall'altro la condizione economica altamente deficitaria, con quattro milioni di euro di perdita che scaturisce anche da cinquanta milioni di euro di debiti (dove la fetta più grossa sono i 19 milioni di euro dovuti a Siciliacque) ma che scaturisce anche dall'aumento spropositato dei costi energetici. Il problema delle perdite finanziarie di Aica, su cui il comune di Sciacca ha già approvato un intervento finanziario di copertura della parte di sua competenza, rischia di generare perfino l'aumento delle bollette a carico degli utenti. Perché da qualche parte i soldi bisogna trovarli. Ma se si pensa a quei comuni che continuano a non uscire un centesimo, questa prospettiva grida vendetta.