per la ricerca del privato che dovrà riqualificare le Terme di Sciacca. A generare perplessità era stata, in particolare, la decisione di sopprimere l’obbligo per l’investitore privato di farsi carico di eventuali opere compensative nei confronti della città di Sciacca nel caso in cui il progetto dovesse avere impatti sulla viabilità o privare la collettività di aree verdi. E’ chiaro il riferimento alla fruizione del parco, così come alla stessa viabilità nel viale delle Terme. Oggi il Comitato Civico Patrimonio Termale evidenzia di avere avuto un chiarimento, a tal proposito, da un dirigente regionale per conto del tavolo tecnico che segue la procedura di partenariato pubblico-privato per il rilancio delle Terme di Sciacca.
Sarà l’ente pubblico, la Regione Siciliana, e non l’imprenditore privato a finanziare e realizzare le eventuali opere compensative che saranno ovviamente stabilite soltanto dopo la presentazione del progetto di riqualificazione e nel caso in cui dovessero penalizzare la città.
Sostanzialmente,dunque, la Regione Siciliana ha voluto sollevare da questa incombenza il partner privato accollandosi l’onere finanziario degli eventuali interventi da realizzare. Lo ha fatto nel contesto della proroga di altri 4 mesi concessa con l’obiettivo di consentire agli operatori interessati di formulare dettagliatamente la proposta progettuale. Proroga che è arrivata venerdì scorso, con due appositi decreti del dipartimento attività produttive e che è stata prospettata dal Presidente Renato Schifani come un differimento necessario tenendo conto della complessità degli adempimenti richiesti dall'avviso, ma soprattutto dell’interesse già manifestato da alcuni operatori economici.
La questione sarà comunque oggetto di un confronto, con il sindaco di Sciacca Fabio Termine che ha manifestato l’intenzione di avere ulteriori ragguagli da chi sta seguendo l’operazione che dovrà portare alla scelta del privato e poi successivamente alla realizzazione del progetto di investimento pubblico-privato per arrivare alla riapertura delle due principali stazioni termali siciliane: Sciacca e Acireale.
Il Comitato Civico Patrimonio Termale, intanto, ribadisce che nonostante il differimento al 30 settembre del termine entro il quale i privati dovranno presentare le proposte, saranno ugualmente attuate in città alcune delle iniziative che erano state annunciate nei mesi scorsi. Tra queste: una assemblea cittadina e una riunione alla presenza di sindaci e deputati. L’obiettivo è anche quello di tenere alta l’attenzione.