la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, che si è macchiato di decine di omicidi e che ha tenuto prigioniero e poi deciso la morte del piccolo Giuseppe di Matteo, ha scontato 25 anni di carcere e concluso anche i 4 anni di libertà vigilata imposti dalla magistratura di sorveglianza. Brusca continuerà a vivere lontano dalla Sicilia sotto falsa identità e resterà sottoposto al programma di protezione. La notizia ha suscitato forti reazioni di rabbia e amarezza, a cominciare da Tina Montinari, vedova di Antonio Montinari, caposcorta del giudice Falcone che con lui ha perso la vita nella strage di Capaci. Dolore e amarezza a livello personale sono stati espressi anche dalla sorella del giudice, Maria Falcone, ma nella consapevolezza che la legge sui collaboratori, che oggi consente a Brusca di tornare libero, è la stessa che ha permesso di scardinare dall’interno cosa nostra ed è stata voluta proprio da Giovanni Falcone.