Anche i lavoratori di Sciacca hanno deciso di attuare un presidio permanente, nella sede di contrada Baiata. Si allarga, dunque, la protesta dei lavoratori del Consorzio di Bonifica Agrigento 3. Dopo Ribera e Cammarata anche i dipendenti della sede di Sciacca hanno deciso di attuare questa forma di mobilitazione pacifica per denunciare il perdurare del mancato pagamento delle mensilità arretrate e chiedere risposte concrete e immediate alle autorità competenti.
C’è in ballo la dignità di noi lavoratori e il diritto a riscuotere con regolarità e puntualità lo stipendio, dichiara al nostro telegiornale Gaspare Pumilia, dipendente del Consorzio nella sede di Sciacca
Ieri al presidio di Ribera sono arrivati il consigliere comunale Vincenzo Costa e il coordinatore cittadino Pasquale Salvaggio, in rappresentanza del movimento Sud chiama Nord che hanno voluto ascoltare le ragioni dei lavoratori ed esprimere loro solidarietà e sostegno in un momento di
grande difficoltà.
Il movimento Sud chiama Nord di Ribera ha preso l’impegno di redigere una relazione dettagliata sulla situazione, che sarà trasmessa ai deputati regionali del movimento e posta all’attenzione del governo regionale.
«È intollerabile – dichiarano Costa e Salvaggio – che chi garantisce servizi fondamentali per l’agricoltura venga privato del proprio stipendio.
La mobilitazione continua mentre domani dovrebbe finalmente approdare all’Ars la riforma dei Consorzi di Bonifica, in standby da oltre un anno. Tra gli aspetti più controversi proprio quello relativo al personale. L’intesa tra i partiti di maggioranza dovrebbe garantire tutti gli attuali 1.200 dipendenti dei Consorzi e la stabilizzazione di oltre 600 precari con l’impegno ad aumentare le giornate lavorative per chi non riuscirà ad ottenere da subito la stabilizzazione. Una riforma che pur avendo ottenuto anche l’approvazione delle organizzazioni professionali agricole attende da mesi e mesi di essere varata. Prevede che, al posto degli attuali tredici enti (gli undici consorzi “storici” e i due consorzi della Sicilia occidentale e orientale), si passi ad un assetto basato su quattro organismi corrispondenti a bacini idrografici omogenei: Nord-orientale, Nord-occidentale, Sud-occidentale e Sud-orientale. La proposta legislativa interviene, inoltre, sulla governance, restituendo centralità al ruolo degli agricoltori dopo anni di assenza dalla gestione dei consorzi, e sulla revisione del sistema tariffario e di finanziamento.