che sono in stato di agitazione contro il mancato pagamento degli stipendi e le incertezze che riguardano il loro futuro. Da ieri ai presidi permanenti di Ribera e Cammarata, si è aggiunto quello dei circa venti dipendenti del Consorzio di Bonifica che operano nella sede di Sciacca.
“Ho trovato tante persone deluse e sfiduciate –ha dichiarato Catanzaro – tanti padri di famiglia che stanno affrontando enormi sacrifici e che vedono calpestata la loro dignità. Il parlamentare saccense ha espresso rispetto per la decisione dei lavoratori di dare vita a presidi permanenti garantendo comunque le essenziali attività di irrigazione per non compromettere il lavoro delle imprese agricole del territorio. Ovviamente, nel corso dell’incontro si è parlato della riforma dei Consorzi di Bonifica che oggi approda in aula all’Ars. Il capogruppo del Pd ha annunciato battaglia affinché la riforma tanto sbandierata dal governo regionale rappresenti la reale opportunità per dare una svolta ai Consorzi, garantendo il personale in servizio. Il governo Schifani, ha detto Catanzaro,
ha l'obbligo di inserire le risorse necessarie, mettendo al primo posto le esigenze degli attuali dipendenti perché in una situazione come quella che si è venuta a creare c'è il concreto rischio che venga meno la stabilità di un settore fondamentale per l'economia agricola locale.
Per il capogruppo del Partito Democratico all’Ars, il soggetto che deve gestire il nuovo corso dei consorzi, deve essere in grado di avere in dote le risorse necessarie per operare serenamente perché senza questa non si potrà attuare l’agognata riforma del settore.
Solidarietà ai lavoratori del Consorzio di Bonifica Agrigento 3 che con dedizione continuano a garantire il loro servizio nonostante il ritardo negli stipendi è stata espressa dal deputato regionale di Forza Italia Riccardo Gallo che rimarca l’impegno del governo guidato da Schifani nella soluzione della vertenza con l’inserimento nella finanziaria delle somme necessarie alla copertura degli arretrati. In realtà, solo ieri i lavoratori hanno ricevuto l’accredito e solo per un mese rispetto alle 4 mensilità ancora non liquidate.
Il presidio va avanti nelle sedi di Sciacca, Ribera e Cammarata con l’attenzione puntata sull’Ars e sulle certezze che i lavoratori si attendono dalla nuova legge che riforma i consorzi in Sicilia.