mentre per quanto riguarda il gambero rosa si rimane molto al di sotto degli standard. È quanto riferiscono gli armatori della flotta peschereccia di Sciacca, che da mesi scontano la gravissima riduzione di specie ittiche tipiche nel Mediterraneo, anticipando sempre di più ogni giorno l'orario di rientro in porto. Vicenda che sta generando gravi conseguenze e che rischia di ridimensionare uno dei settori economici vitali per il prodotto interno lordo saccense. I cambiamenti registrati nella quantità di pesce che si riesce a recuperare sono infinitesimali, e non permettono di parlare di emergenza superata. Questione che vede armatori, pescatori e cooperative attendere ancora di poterne parlare con il commissario europeo per la Pesca Cōstas Kadīs, per provare ad ottenere il ritorno alla disponibilità dei tratti di mare chiusi. Ma di tratti di mare interdetti alla pesca ce ne sono altri stabiliti dalla Regione Siciliana, tra cui il piano di gestione Mazara del Vallo-Capo Granitola, che malgrado le promesse continua a non essere battibile. Su questo ha preso un impegno pubblico a sollecitare il governo il deputato regionale di Controcorrente Ismaele La Vardera.
Intanto lancia un nuovo allarme Confcooperative-Fedagripesca, che parla di acciughe sempre più piccole che sono costrette a spostarsi verso il largo in cerca di acque più fresche, perchè la riduzione progressiva di correnti marine taglia il loro nutrimento. È uno degli effetti del cambiamento climatico che minaccia il motore biologico del Mediterraneo, portando ad una diminuzione dell'upwelling, vale a dire la risalita delle acque profonde. Si tratta di un processo vitale di correnti che porta in superficie acque profonde, fredde e ricche di nutrienti, un fertilizzante naturale che alimenta il fitoplancton, base di ogni catena alimentare marina. "Entro il 2050 - ha detto all'Ansa Paolo Tiozzo, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca - si rischia una riduzione del 20% dei fenomeni di upwelling, che saranno meno frequenti, intensi ed efficaci rispetto al passato, con effetti a cascata su pesci, ecosistemi e comunità costiere dipendenti dalla pesca. La stratificazione delle acque dovuta alle temperature più elevate, infatti, riduce l'efficienza della risalita delle correnti profonde".
A livello globale, le zone di upwelling coprono l'1% degli oceani, ma forniscono fino al 50% del pescato mondiale. Quando si riducono queste correnti, ne conseguono migrazioni forzate come quelle delle alici, ma anche una proliferazione di specie aliene provenienti da acque più calde e il rischio per specie autoctone come i ricci,,
Intanto continuano le situazioni critiche varie a macchia di leopardo nelle nostre coste, come quella di Selinunte, che ha visto il sindaco di Castelvetrano Lentini chiedere all'assessorato alle Infrastrutture la rimozione della posidonia che è stata accatastata sulla banchina del porto, a seguito dei lavori di dragaggio tuttora in corso. Ci sono proteste di residenti e turisti per l’odore nauseabondo, e il primo cittadino, proprio "per questa grave inerzia" da parte dell’assessorato, annunciando, nel caso in cui non si dovesse intervenire entro 15 giorni, ad intervenire in via sostitutiva addebitando i costi alla Regione.