confidando che vengano subito riorganizzate custodia e sorveglianza notturne per evitare ulteriori furti di rame, ha ripreso a funzionare regolarmente. Il calendario dei turni di erogazione è in fase di aggiornamento, anche se stamattina non ha previsto la fornitura in nessuna delle 24 zone in cui è stato suddiviso il territorio saccense. Le prime sono in programma nel pomeriggio. Nel frattempo le turnazioni, ufficialmente, sono tornate ogni 3 giorni. Rimane assai critica la situazione a capo San Marco, dove però sono stati ultimati i lavori culminati con la sostituzione di una ventina di metri di tubazione idrica danneggiata e che ha causato le recenti sospensioni del servizio di fornitura idrica. Guasto dunque riparato, nelle prossime ore si pomperà nuovamente acqua in direzione delle utenze di San Marco-Maragani. In fase di riavvio l'erogazione anche nella zona Fontana Calda-via Aldo Moro, manovra che permetterà di riportare l'acqua nelle utenze di Cutrone e San Calogero. Ci vorrà qualche altro giorno invece per raggiungere nuovamente le utenze di via Ghezzi e via Marco Polo, in zona Sovareto. In fase di ripresa anche la fornitura idrica alla Perriera e nella zona del centro storico, comprese via Fratelli Argento e via Tommaso Campanella.
Si va nella direzione di La situazione rimane complicata, e si temono nuovi guasti. Tutto questo naturalmente non pone fine alle innumerevoli perdite idriche che si verificano lungo il territorio. Una segnalazione è stata effettuata oggi da un residente di via Andretta, nella zona Seniazza, che più volte ha evidenziato l'insistenza di una grave perdita idrica che perdurerebbe da almeno quattro mesi. Situazione che si verifica in una fase naturalmente di grave carenza idrica e che pone anche dinanzi ad un problema di tipo etico. Rimane ancora un mistero peraltro la questione delle recenti bollette pazze, indicanti importi stimati particolarmente elevati. L'amministrazione aveva chiesto notizie ad Aica per capire se la causa fosse realmente da addebitare all'introduzione di un nuovo software nella fatturazione dei consumi che avrebbe generato delle somme a dir poco eccessive. Una risposta il comune di Sciacca non l'ha ancora fornita, probabilmente anche perché Aica è tuttora sprovvisto di un consiglio d'amministrazione, e i sindaci soci non sono stati in condizione di scegliere chi, tra di loro, dovesse svolgere il ruolo di commissario per traghettare l'azienda idrica comuni agrigentini verso un nuovo management, che stavolta dovrà lasciare fuori dalla porta i politici. Anche se la scelta la farà l'assemblea dei sindaci, e i sindaci sono politici, e non sarà complicato capire se chi entrerà a far parte del nuovo consiglio d'amministrazione, pur essendo un tecnico esperto (questo l'impegno assunto), non è detto che non sarà legato politicamente a qualche capocorrente, tutte cose che si conoscono bene. In ogni caso al 30 giugno, data di scadenza dell'avviso, sono giunte 17 istanze con annessi curriculum. Adesso bisogna fare la scelta dei 3 componenti del nuovo cda che succederà a quello azzerato presieduto da Settimio Cantone.
Nel frattempo il futuro di Aica rimane oggettivamente piuttosto nebuloso, sulla base di una situazione economico finanziaria più che deficitaria, che rischia di trascinarsi dietro i conti dei comuni. Il credito vantato da Siciliacque è un dito puntato contro l'azienda. L'appello al presidente della Regione Renato Schifani, che fa parte del cda dell'azienda di sovrambito, che vede socia di minoranza la stessa Regione, non è stato fino a questo momento raccolto. In attesa che si trovino le soluzioni necessarie a tutte queste criticità, gli utenti chiedono quanto meno che nel frattempo l'acqua continui ad arrivare. Quando questo non è possibile si ricorre alle autobotti private. Ma non è facile nemmeno questa procedura. Il call center di Aica per fornire i codici ODI da consegnare all'autobottista preferito per farsi rifornire di acqua continua a non rispondere al telefono. Utenti costretti a raggiungere i titolari di autobotti per compilare a mano il modulo da consegnare poi allo sportello di Aica. Insomma: tutto complicato, anzi: complicatissimo. E nel frattempo gli autobottisti di Sciacca hanno scoperto che solo nelle scorse ore è scattato lo stesso procedimento dei codici ODI, che la scorsa estate li fece disperare, anche nel comune di Agrigento. A riprova che non era del tutto vero, lo scorso anno, quando fu detto che il nuovo sistema per rendere più trasparente la fornitura di acqua con autobotti private era stato introdotto in tutti i comuni soci di Aica. Il comune di Sciacca nel frattempo ha chiesto alla direzione tecnica di Aica di intervenire per risolvere la grave criticità del call center a cui non risponde nessuno.