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18
Aprile

Scuola, poche assunzioni in Sicilia

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Pubblicato in Attualità

Anche quest’anno in Sicilia si ripete un film già visto: nuove assunzioni centellinate e con gravissime ripercussioni soprattutto per la nostra regione.

Riteniamo indispensabile richiamare l’attenzione, oltre che del Miur, soprattutto del governo regionale su un problema che riguarda non solo studenti e insegnanti, ma lo sviluppo e il futuro della Sicilia che non può essere attenzionato solo a parole. . Lo dicono Graziamaria Pistorino, Francesca Bellia e Claudio Parasporo, rispettivamente segretari di Cgil, Cisl e Uil Scuola della Sicilia, a seguito dell'incontro con il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Sicilia.
“Se è vero che si registra, ancora una volta, un consistente calo demografico della popolazione scolastica siciliana – aggiungono – non si giustificano scelte di politica scolastica mirate al risparmio, a discapito soprattutto della qualità dell’offerta formativa di una regione, come quella siciliana, che vanta record, purtroppo in negativo, di tassi di dispersione scolastica, di aule sovraffollate e di edifici scolastici non idonei ai parametri di sicurezza sanciti dalla legge”.

“Riteniamo assurda ed inaccettabile la mancata trasformazione dei posti di sostegno in organico di diritto – continuano i sindacati. L’abbandono dei banchi di scuola si combatte con più scuola, che significa più risorse e organici potenziati, classi sicure e non sovraffollate, aumento del tempo scuola, il tutto finalizzato al miglioramento della qualità dell’istruzione e dei processi formativi”. 
“Sindacati che sottolineano, infine, come che tali scelte, definite strozza-organici – non solo limiteranno al minimo le speranze di mobilità dei tantissimi docenti siciliani immessi in ruolo al Nord (e proprio sul sostegno i posti disponibili ci sarebbero in abbondanza), ma renderanno una chimera anche la possibilità di assunzione per i precari storici e i vincitori dell’ultimo concorso a cattedra (parcheggiati nelle graduatorie di merito).

 



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