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20
Maggio

Il deputato all'ARS Cani rinviato a giudizio

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Pubblicato in Attualità

Rinuncia allo stipendio,  la firma di buste paga  per compensi mai corrisposti e addirittura  una lettera di dimissioni “in bianco”,

senza data, per potere interrompere in qualsiasi momento il rapporto di lavoro.  E' quanto sarebbero stati costretti a  subire  diversi insegnanti per potere maturare esperienza e accumulare punteggio ai fini  delle gradutorie per l'inserimento nelle scuole pubbliche. Una realtà venuta fuori dall'inchiesta della Procura della Repubblica di Sciacca  sull'istituto scolastico paritario “Liceo delle scienze  sociali” Rotolo di Menfi, gestito dalla società Athena srl. L'ufficio del Giudice per le Udienze Preliminari ha rinviato a giudizio il parlamentare regionale dell'UDC Gaetano Cani per l'ipotesi di reato di estorsione. L'udienza dibattimentale è stata fissata per il 19 luglio prossimo. Cani, che sarà processato col rito ordinario, ha dichiarato di "non aver rivestito incarichi societari nel periodo tra il 2006-2010" cui si riferisce l'inchiesta. Assieme a Cani, ma con rito abbreviato, nella stessa inchiesta sono a giudizio anche Antonino Nugara, 54 anni di San Biagio Platani; Antonino Corsentino, 54 anni di Menfi (consigliere comunale tuttora in carica) e Giuseppa Barrile, 60 anni di Montevago. Gaetano Cani è di Canicattì, ex consigliere provinciale e primo dei non eletti nella lista dell'Udc alle elezioni regionali del 2012, subentrò un anno e mezzo fa a Palazzo dei Normanni a Lillo Firetto, nel frattempo diventato sindaco di Agrigento. Secondo quanto emerso dalle indagini preliminari diversi insegnanti del Liceo paritario delle Scienze Sociali di  via Benvenuto Cellini a Menfi sarebbero stati costretti a rinunciare allo stipendio e a firmare le buste paga mensili a titolo di quietenza del compenso che in realtà non sarebbe stato corrisposto. Non solo, all'atto dell'assunzione sarebbe stato chiesto loro di firmare una lettera di dimissioni, senza alcuna data, in modo  che la società potesse interrompere in qualsiasi momento il rapporto di lavoro. Un fenomeno, evidenziò a suo tempo la stessa Procura della Repubblica, all'epoca diretta ancora da Vincenzo Pantaleo, piuttosto diffuso nel mondo degli istituti scolastici privati che scaturisce  dall'esigenza di tanti insegnanti di maturare esperienza utile per accedere ai corsi abilitanti o di conseguire il punteggio necessario  per ottenere incarichi presso le scuole pubbliche o, ancora,  una buona posizione nelle graduatorie per l'insegnamento nelle varie classi di concorso. 

Letto 4081 volte Ultima modifica il Sabato, 20 Maggio 2017 15:40

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