L'unica forma societaria che garantirebbe un’amministrazione partecipata, efficiente ed economica di questo indispensabile bene è quella dell'Azienda Speciale Consortile, ribadisce Fedeconsumatori Agrigento in una nota inviata al presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica Francesca Valenti. Di più, l’associazione ricorda come questa opzione sia emersa durante il convegno organizzato da Federconsumatori Sicilia e dal Forum siciliano dei movimenti per l’acqua, il 23 febbraio scorso ad Agrigento, in quanto la scelta della Azienda Speciale Consortile partecipativa consente di perseguire il pubblico interesse in piena autonomia gestionale e seguire criteri di economicità. Al contrario, continua Federconsumatori, una S.p.A ha come obiettivo principale quello di far profitto sull’acqua, sia essa gestita da soci pubblici, da soci privati o da un mix di pubblico e privato. Federconsumatori, per questo, chiede le ragioni di questo cambio di forma societaria che, rispetto a quanto affermato e condiviso il 23 febbraio, rappresenta un vero e proprio ribaltone. L’Azienda Speciale Consortile partecipativa, conclude la sezione agrigentina, rimane l’unica soluzione possibile per chiudere definitivamente col passato e consentire alle comunità locali di essere parte attiva nella gestione pubblica dell’acqua.