venerdì scorso per discutere la mozione di sfiducia sottoscritta da dieci consiglieri comunali e depositata al comune lo scorso 20 gennaio.

Per i lavori odierni sarà sufficiente la presenza di appena dieci consiglieri comunali in aula affinché la seduta possa essere considerata valida. Un numero non impossibile da raggiungere. Rimane ben più complicato potere immaginare che si possa aprire il dibattito sulla mozione. Il centrodestra, infatti, sembra pronto a chiedere che si metta a votazione il rinvio dei lavori, forte dei numeri.

Insomma: il tentativo di Francesca Valenti di discutere subito la sfiducia, a meno di clamorose sorprese, sembra destinato a fallire. Tanto più che sono sul tappeto tutte le questioni di cui si parla da settimane, a partire dalla scelta di una data che veda sicuramente presenti tutti i 24 consiglieri comunali, così come chiede l'opposizione.

Oggi il capogruppo di Italia Viva Giuseppe Ambrogio, che è anche un consigliere dell'ANCI, ha fatto sapere di essere stato convocato a Roma per partecipare ai lavori delle commissioni Pari Opportunità e Sicurezza e Legalità dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani rispettivamente per i giorni 11 e 19 febbraio. Se si pensa che solo oggi dalla sua trasferta lavorativa rientra Alessandro Curreri, e che sempre il raggruppamento dei Cusumaniani, per ragioni relative ad alcuni impegni personali di Santo Ruffo, aveva chiesto che la discussione sulla mozione di sfiducia si tenesse in una data compresa tra il 9 e il 18 febbraio, la disponibilità di giorni utili si sta sempre più assottigliando. L'orientamento prevalente sembra essere quello di puntare su giovedì 13 febbraio. Con, sullo sfondo, il negoziato in corso tra schieramenti, ma anche tra gli stesi singoli consiglieri, per trovare i 15 voti necessari a far passare questa mozione di sfiducia.