adesso utilizzati per finità sociali; le aziende sottratte agli uomini di Cosa Nostra sono, invece, 30 in tutta la Provincia. Sono questi i numeri scaturiti dall’ultimo aggiornamento dei dati dell'A.N.B.S.C. (Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata) e diffusi oggi sul “Giornale di Sicilia”.
In particolare, tra gli immobili confiscati e già destinati ai comuni o ad altri enti pubblici, nell’agrigentino, guardando alle nostre zone: 9 si trovano a Menfi; 15 a Ribera; 3 a Sambuca di Sicilia; 13 a Santa Margherita di Belice; 4 a Santo Stefano Quisquina; 7 a Sciacca. Si tratta di abitazioni indipendenti, ville, appartamenti in condominio, negozi, magazzini, garage, ma anche un hotel ed un buon numero di terreni agricoli, alcuni dei quali con fabbricati, annessi. Riguardo, invece, le aziende confiscate e già destinate, 2 si trovano a Ribera. In generale, tra le 30 diffuse in provincia, si tratta di imprese operanti nel settore agricolo, immobiliare, commerciale o dei trasporti.
Il tesoro sottratto alla Mafia non finisce qui. A questi beni vanno aggiunti 447 immobili ancora sotto la gestione dell’ Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata, beni che, prima di poter essere destinati ai Comuni o ad altri enti pubblici, dovranno essere liberati da eventuali obblighi di diversa natura. In totale, si parla, dunque, di ben 844 beni tolti a Cosa Nostra.
Nonostante l’impegno di diverse amministrazioni comunali, non è affatto facile riuscire ad affidare dei beni confiscati alla Mafia ad altri enti, a causa delle criticità di varia natura che ne impediscono il riutilizzo.
In passato il comune di Sciacca è riuscito ad ottenere l’affidamento di alcuni beni confiscati: la Casa del Volontariato di piazzetta Bevilacqua è diventato il simbolo della rinascita di un luogo stottratto alla Mafia ed utilizzato a favore della collettività, con l’attivazione di un pronto soccorso sociale, uno sportello di orientamento al volontariato, uno sportello di ascolto per vittime di violenza, un centro di supporto madri con figli, laboratori ‘intergenerazionali’ come quello di cucito. Si sta lavorando affinché anche altri immobili possano diventare luoghi in cui svolgere attività sociali al servizio del territorio, al fine di contrastare il disagio sociale e l'emarginazione.