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06
Marzo

Coronavirus e crisi economica in Sicilia

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Pubblicato in Attualità

E’ il settore del turismo, seguito da quello dell’agroalimentare, a subire i contraccolpi maggiori dell’emergenza Coronavirus in Sicilia.

In poche settimane si registra un crollo del 90% delle prenotazioni per hotel, b&b, agriturismo e i tour operator sono fermi anche per la cancellazione dei viaggi di istruzione che in questo periodo, in genere, movimentano e danno impulso al settore.

 

Una situazione drammatica per una regione che già era in sofferenza economica e vede ora bloccati i settori trainanti. La giunta Musumeci ha chiesto al governo nazionale di estendere alla Sicilia le misure economiche previste per le aziende del nord Italia. Proprio ieri è stato anche lanciato l’allarme per la crisi del settore delle costruzioni nel corso di un incontro a Palermo, alla presenza di Gabriele Buia presidente nazionale dell’Associazione costruttori edili, con le imprese Siciliane e con il governo regionale. Edilizia bloccata dalla burocrazia e dalle norme sugli appalti. Se occorrono 10-15 anni per fare una grande opera, i due terzi del tempo passano per le autorizzazioni fra il progetto e il bando di gara. Secondo il presidente nazionale dell’associazione costruttori edili per l’emergenza in corso occorre ridurre i tempi delle procedure a monte della gara. Oggi si blocca tutto – secondo Buia – perchè i funzionari, col ginepraio di leggi e interpretazioni, temono di incappare nel reato di abuso d’ufficio e nel danno erariale e prima di firmare aspettano una sentenza del giudice. L’associazione Nazionale dei costruttori edili ha sollecitato l’avvio di un piano straordinario per le piccole e medie opere, per le manutenzioni degli edifici pubblici, per il rischio sismico e idrogeologico e, in particolare in Sicilia, anche per il completamento del piano delle fognature e dei depuratori. Nel suo intervento il presidente della Regione Musumeci ha dichiarato che tornerà a chiedere a Palazzo Chigi un piano straordinario di investimenti pubblici al Sud e in Sicilia con la concessione di poteri commissariali, modello Genova, per la riapertura dei cantieri, non solo di quelli delle incompiute, ma anche di tutte le nuove opere finanziate con i fondi europei e dell’edilizia scolastica”. In questo quadro a tinte fosche, la notizia positiva riguarda l’incremento degli incarichi di progettazione a liberi professionisti che pone la Sicilia in testa alla classifica nazionale. Lo rileva l’Osservatorio Nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di cui è vice presidente Rino La Mendola, capo del Genio Civile di Agrigento. L’elemento di rottura rispetto al passato, sostiene La Mendola, potrebbe essere l’avvenuta adozione, in Sicilia, dei Bandi tipo per i concorsi e per i servizi di progettazione che ha di fatto dotato le stazioni appaltanti che operano sul territorio regionale di idonei strumenti per ricorrere più facilmente ai concorsi di progettazione ed agli incarichi a liberi professionisti.

 

Letto 675 volte Ultima modifica il Venerdì, 06 Marzo 2020 14:33

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