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19
Marzo

S. Giuseppe, tavolata virtuale dell' I.I.S.S. Amato Vetrano e preghiera dell' arciprete Marciante

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Pubblicato in Attualità

Tradizione e tecnologia ormai camminano di pari passo. Per il giorno di San Giuseppe, nonostante la sospensione delle attività didattiche a causa del coronavirus,

l’istituto “Calogero Amato Vetrano” di Sciacca non si è tirato indietro ed ha voluto allestire anche quest’anno, seppur virtualmente, la tradizionale tavolata.

Per celebrare San Giuseppe, tutti gli operatori scolastici ( il dirigente Caterina Mulè, i docenti, il personale A.T.A., studenti e famiglie della scuola ) si sono uniti in una preghiera corale, preparando, ciascuno, una tradizionale pietanza e condividendone l’immagine.

Un modo per sentirsi più vicini e vivere, quest’anno più che mai, un forte momento di condivisione, dedicandolo a San Giuseppe, Santo Patrono della Chiesa Cattolica e Patriarca, uomo giusto che con umiltà ha confidato e ha avuto fiducia in Dio in un momento di profondo sconvolgimento della propria vita.

Parallelismo perfetto per la situazione attuale. “Oggi più che mai – hanno scritto in una nota dall’ Amato Vetrano”  - abbiamo bisogno degli esempi di grandi uomini che ci diano la forza per superare questo difficile momento storico”.

D’altronde, è praticamente da giorni che chiunque, vistosi costretto in casa, prepara dolci e pietanze e le condivide, anche quotidianamente, sui social. Perché non farlo anche oggi? La simulazione della tavolata di San Giuseppe da parte della scuola di contrada Marchesa è l’esempio lampante di come ormai la scuola sia al passo coi tempi e non si fermi, non solo nel continuare la propria didattica tramite piattaforme on-line, ma anche proponendo virtualmente quelle attività che “normalmente” avrebbero coinvolto gli studenti.

La tavolata di San Giuseppe è una tradizione non solo, naturalmente, dell’istituto Amato Vetrano.  Un po’ tutte le scuole da sempre allestiscono altari e tavole imbandite il 19 Marzo, con il pane che rappresenta i simboli del patriarca, con piatti semplici, come le frittate, le sarde, le "sfinci" tipiche di San Giuseppe, pietanze solitamente destinate ai poveri. È un simbolo: quella condivisione.

E anche l’arciprete di Sciacca, don Giuseppe Marciante, nel celebrare il Santo, coglie l’occasione per rivolgersi ai fedeli e dare un messaggio di speranza in questi giorni non certo facili.

“Della vita di San Giuseppe – commenta Padre Marciante - il Vangelo non ci riferisce parole o commenti, solo tanti pensieri, un po' confusi, come quelli di chi deve prendere una decisione importante ed essenziale per la propria vita, per il bene, per il futuro. Il Vangelo lo definisce "giusto" perché fa la volontà di Dio, perché riesce a riconoscere ciò che Dio vuole per sé e per gli altri. San Giuseppe cerca di indicarci un percorso: la capacità di fare silenzio, silenzio per ascoltare il cuore, per confrontarsi con la propria interiorità, per capire il proprio essere e scrutare ciò che è intorno a noi.

 E anche noi – continua l’arciprete - oggi provati dalla paura del Coronavirus vogliamo vivere questo tempo a casa, insieme ai nostri cari, per superare con la forza della fede la prova, la fatica, la stanchezza di questi momenti. In questo silenzio (stare a casa) Dio propone qualcosa di più alto: il silenzio ci fa ascoltare la voce di Dio e ci fa essere pronti per puntare al bene di tutti. L'esperienza dell'Altare di San Giuseppe ci faccia scoprire il senso del servizio a Dio e agli uomini. Viva San Giuseppe - conclude padre Marciante -  patriarca della famiglia e della Chiesa e per sua intercessione ci protegga e ci benefica Dio onnipotente: Padre, Figlio e Spirito Santo”.

 

Letto 509 volte Ultima modifica il Giovedì, 19 Marzo 2020 14:32

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