della provincia di Agrigento non ha per nulla attivato le modalità di lavoro agile per i propri dipendenti. E’ questo il richiamo che arriva dalla Cgil agrigentina in una nota trasmessa ai sindaci del territorio, ma anche al commissari del Libero Consorzio, dell’Istituto Case Popolari e del Consorzio Universitario. A parte alcuni sporadici casi, scrivono Pietro Aquilino e Vincenzo Iacono della Fuzione Pubblica della Cgil, la stragrande maggioranza delle amministrazioni comunali della provincia non ha adottato i regolamenti per l’individuazione delle prestazioni essenziali, non ha favorito e proceduto all’avvio massiccio delle modalità di lavoro agile. Eppure, denuncia la Cgil, è stato espressamente indicato che il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni e che le stesse devono limitare la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono espressamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell’emergenza Covi-19. E’ evidente, sostiene la Cgil di Agrigento, che negli uffici devono rimanere solo i dipendenti che necessariamente non hanno altra possibilità di assicurare il loro lavoro, mentre per tutti gli altri si deve far ricorso al lavoro agile e, qualora non sia possibile, utilizzare le ferie pregresse o i permessi.
Non è il dipendente che deve giustificare la richiesta di lavoro agile o predisporre progetti che poi devono essere valutati, precisa inoltre il sindacato, ma è la pubblica amministrazione che deve motivare la mancata attivazione.
Fatte queste premesse, la Cgil ha oggi chiesto a tutti i sindaci agrigentini di conoscere quali misure sono state adottate a tutela dei dipendenti: dal lavoro agile, alla interruzione dei rientri pomeridiani, alla fornitura di mascherine, guanti e prodotti igienizzanti per quanti devono continuare a svolgere servizio al pubblico.
Cgil che, infine, ha richiamato gli amministratori locali a rispettare le disposizioni sulla sanificazione da garantire negli uffici comunali.