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25
Marzo

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Pubblicato in Attualità

 

Ha rilasciato una intervista al Giornale di Sicilia, la dottoressa del reparto di medicina di Sciacca

risultata positiva al coronavirus mentre era in servizio presso l’ospedale Giovanni Paolo II. Un racconto della sua sofferenza ma anche uno sfogo. Posso dire però di avere conosciuto l’animo umano, quello vero. La cattiveria che c’è dentro ciascuno di noi”, dice al quotidiano. La dottoressa è prossima alle dimissioni dopo un lungo periodo di ricovero nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Sto ripetendo i tamponi, ce ne vogliono almeno due negativi per essere considerati guariti”. Hanno detto e scritto che ho frequentato una comitiva di bergamaschi, che sono stata a Bergamo nei giorni precedenti la manifestazione del contagio, che ho amici bergamaschi e che li avevo visti fino a poco prima. Tutte cose assolutamente false. Mai stata a Bergamo, mai avuto amici di quella città, mai incontrato nessuno che veniva da là. Eppure in tanti ci hanno creduto. “Sono stata in ferie dal 23 al 29 febbraio. Fino al 4 marzo ho lavorato con tutte le precauzioni, con la mascherina, i guanti: la sera ho cominciato a manifestare i sintomi, febbricola e tosse, l’espettorato aveva tracce di sangue. Avrei dovuto lavorare di notte e ho subito avvisato la collega che non sarei andata. In ospedale ho fatto le lastre al torace e gli esami di sangue. Il giorno dopo mi sono messa in autoisolamento. Il tampone è risultato positivo venerdì 6. Da quando ho avuto il primo sintomo non sono più andata a lavorare”. Pensa poi al futuro: “In realtà non so dove tornare, una volta dimessa dall’ospedale. Dovunque vada, mi guarderanno con sospetto. Ho avuto tanta solidarietà dai colleghi dell’ospedale. Mi auguro che le chiacchiere finiscano, che i veleni via chat contro i miei si esauriscano”, conclude la dottoressa.

 

 

Sono rimasta bloccata in Tunisia con mia figlia di 4 anni, il presidente Musumeci ci aiuti a rientrare in Sicilia. Questo l'accorato appello in un video inviato da Tunisi di una giovane riberse, Adriana Sedita. La donna si trova dal 22 febbraio a Tunisi dove si è recata per dare alla figlia la possibilità di stare con il padre e la famiglia paterna, ma dopo le restrizioni legate al coronavirus non siamo potuti rientare in Italia, dice nel videomessaggio.

 

 

Sospendere momentaneamente l’invio delle bollette per il consumo idrico. Questa la richiesta avanzata al sindaco di Sciacca, che è anche presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica, dai gruppi consiliari del centrodestra e dall’indipendente Cinzia Deliberto. L’economia locale, scrive l'opposizione, inizia a collassare ed è opportuno evitare ulteriori difficoltà ai nostri concittadini. Si stipulino i giusti accordi ed eventuali protocolli anche per evitare che, a chi non ha pagato le bollette, si sospenda l’approvvigionamento idrico, conclude il cedntrodestra.

 

 

Chiunque sia entrato in Sicilia dalla data del 14 marzo 2020 ha l’obbligo di permanere presso la propria residenza anche oltre il periodo di permanenza previsto (14 giorni) fino a quando non sarà sottoposto a tampone e se ne conoscerà l’esito. Solo all’esito negativo del tampone l’ASP potrà procedere al rilascio della comunicazione di fine isolamento fiduciario. Questo il contenuto di un nuovo avviso di oggi del sindaco di Ribera Carmelo Pace. Vista la drammaticità della situazione invito ogni singolo cittadino di Ribera a mettere da parte comportamenti omertosi e a denunciare alle forze dell’ordine eventuali comportamenti non corretti da parte dei cittadini rientrati in Sicilia dal 14 marzo in poi. La violazione di questi obblighi può compromettere la salute di ognuno di noi, precisa il sindaco di Ribera il quale, in un altro avviso, alla luce della disposizione adottata dal Governo Italiano di anticipare il pagamento delle pensioni sin dal 26 marzo, invita la cittadinanza a recarsi presso gli uffici postali e banche esclusivamente nei casi indispensabili, rispettando rigorosamente l’ordine alfabetico diramato dalle autorità competenti, in modo da evitare assembramenti e rischio contagio del virus COVID-19. Nella giornata di ieri presso la Locale Tenenza dei Carabinieri di Ribera il Sindaco ha convocato una riunione operativa per coordinare interventi mirati, alla presenza del Comandante della Tenenza dei Carabinieri, del Coordinatore della Polizia Locale, del Comandante del Corpo Forestale e della Protezione Civile Comunale. Si è stabilito di attivare dei controlli congiunti al fine di scongiurare gli assembramenti. Si ricorda che ai cittadini che non rispetteranno le regole verranno applicate sanzioni previste dalla normativa vigente.

 

Letto 629 volte Ultima modifica il Mercoledì, 25 Marzo 2020 15:01

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