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08
Aprile

Videoconferenza stampa dell'Asp: "I DPI non sono mai mancati"

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Pubblicato in Attualità

"I dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari non sono mai mancati,

solo che li abbiamo gestiti con oculatezza e raziocinio". Lo ha detto stamattina, durante una videoconferenza stampa, il direttore sanitario dell'Asp di Agrigento Gaetano Mancuso. Un problema, quello dei DPI, che è stato al centro dell'attenzione, con numerose lamentele (soffocate dal divieto di parlare coi cronisti) da parte di chi opera in corsia. "I dispositivi comunque non sono mai abbastanza", gli ha fatto eco il direttore generale Alessandro Mazzara. Che ha elencato tutte le iniziative adottate dopo l'esplosione dell'epidemia del Coronavirus, partendo proprio dall'ospedale di Sciacca, il primo dove si è verificato il contagio nel reparto di Medicina ai primi di marzo. "Abbiamo messo in atto tutte le misure necessarie a far fronte all'emergenza, adeguando gli ospedali, separando gli accessi, garantendo la sicurezza di operatori e pazienti", ha detto Mazzara.

Fatto poi il punto sulla questione dei posti letto anti Covid, sulle terapie intensive ma anche sulla necessità di disporre al più presto di un numero definitivamente sufficiente di ventilatori per supportare gli eventuali malati più gravi. Per i vertici dell'Asp, inoltre, l'idea del Covid Hospital concentrata su un unico edificio (così come continua a caldeggiare il ministro Speranza) non può non tenere conto del fatto che ci sono patologie che non possono non essere destinate agli ospedali tradizionali (riferimento ai pazienti di coronavirus che subiscono un infarto e delle donne in gravidanza le quali, ancorché affette da Covid-19, hanno comunque necessità di raggiungere un normale reparto di Ostetricia e ginecologia. 

Poi si è ribadito quanto già detto ieri, ossia che è stata ormai definita l'autonomia dei laboratori di analisi ospedalieri di Sciacca ed Agrigento, che saranno in grado di esaminare almeno 80 tamponi al giorno. In ordine alla incongruenza dei numeri, tra quelli forniti dall'Asp e quelli forniti dalla Regione, il direttore generale ha chiarito che la predetta incongruenza scaturisce da un tipo di analisi dei dati di tipo diversa, con l'assessorato regionale alla Salute che ha bisogno velocemente di sapere e pubblicare il numero di tamponi eventualmente positivi, mentre l'Asp ha la necessità (che evidentemente richiede più tempo) di avere notizie dettagliate anche sull'identità delle persone contagiate, al fine di informare tempestivamente i sindaci dei comuni interessati. "I dati al momento sono ancora gestibili, ma la battaglia è in corso, non bisogna assolutamente abbassare la guardia", ha detto il direttore generale Mazzara.  

Letto 513 volte Ultima modifica il Mercoledì, 08 Aprile 2020 18:07

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