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27
Maggio

Mandracchia accusa M5S e Mizzica: "Si preoccupavano del randagismo solo quando l'assessore ero io"

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Pubblicato in Attualità

"La problematica del randagismo non credo sia scomparsa, eppure l’associazione Mizzica e alcuni componenti

del Movimento CinqueStelle erano solerti a denunciarla solo quando l'assessore ero io, poi quando sono stato congedato la loro attenzione è svanita". È questo il tono della durissima presa di posizione di oggi firmata da Paolo Mandracchia, ex assessore ma ancora oggi consigliere comunale di maggioranza, che in una nota ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Ricorda così, Mandracchia, i numeri delle sterilizzazioni fatte tra il 2009 e il 2020, dalle 34 di undici anni fa alle 75 del 2010, con il successivo picco più elevato di sempre, ovverosia le 239 sterilizzazioni effettuate solo nel 2011. Poi numeri decisamente fisiologici, non oltre le 90 unità, ad eccezione del nuovo acme di 138 sterilizzazioni raggiunto nel 2018, l'anno che, come si ricorderà, si era aperto con la tristissima vicenda dell'avvelenamento di massa di cani a Muciare, quello che accese i riflettori della stampa (e degli animalisti più agguerriti) su e contro Sciacca. E nei primi cinque mesi del 2020 (l'anno coinciso con l'emergenza coronavirus) di sterilizzazioni ne sono state praticate appena otto. "Abbiamo criticato l’operato delle altre amministrazioni, eppure - scrive Paolo Mandracchia - oggi il sindaco non ottempera alla legge 15 del 2000, quella che consentirebbe di rimettere gli animali idonei in libertà e catturare gli altri vaganti nel territorio ma non ancora sterilizzati". Questione che, come è noto, drena risorse su risorse, soprattutto attraverso il mantenimento dei cani nei canili convenzionati, in una situazione difficile, che dopo l'emergenza delle polpette avvelenate ha comunque generato un ampio dibattito, per una problematica che comunque era e rimane di difficile soluzione, anche perché senza sterilizzazioni molti cani continuano ad accoppiarsi, e non sono certamente pochi quelli padronali non sterilizzati i quali, lasciati regolarmente liberi durante il giorno, vagano per il territorio con tutte le conseguenze del caso.

Denuncia, Paolo Mandracchia, che l'ambulatorio veterinario comunale è tuttora chiuso pare per la mancata sanificazione dei locali, e che non verrebbero assicurati i presidi necessari a garantire la sicurezza degli operatori. "Questa è l'azione di rilancio pensata e messa in atto dal nostro primo cittadino", accusa Paolo Mandracchia, tornando a battere dove il suo dente evidentemente duole, ovverosia alle ragioni dell'azzeramento della prima giunta, con determina del 12 settembre 2018, motivata dalla necessità dichiarata di dare nuova linfa, slancio, rilancio all’azione amministrativa attraverso un ripensamento della composizione della giunta e la costruzione di un'amministrazione vincente. Mandracchia ricorda che oltre ad avere dimenticato di avere vinto le amministrative anche grazie a coloro che si erano spesi sin dal primo giorno, il ripensamento della Valenti dopo soli quattordici mesi ha partorito la mancanza della maggioranza. Ma tornando sui cani, come tutto nel nostro paese il problema rimane sotto i riflettori per il tempo necessario alle prime pagine di giornali e notiziari per cannibalizzare la notizia e anche le persone, se il caso lo richieda. Poi purtroppo, tutto torna inesorabilmente nel dimenticatoio. Ma questa è un'altra storia. 

Letto 654 volte Ultima modifica il Mercoledì, 27 Maggio 2020 14:34

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