A chiederlo all'amministrazione comunale di Sciacca sono oggi i consiglieri Calogero Bono, Giuseppe Milioti, Lorenzo Maglienti e Pasquale Bentivegna. Ricordano, i quattro consiglieri, che il Decreto Legge Rilancio ha previsto la cancellazione della prima rata IMU limitatamente agli immobili categoria D/2, ma nulla di più, lasciando, in sintesi, ai comuni ampia discrezionalità conferita loro dal Decreto Legislativo 446/97. L’amministrazione comunale aveva dichiarato una decina di giorni fa che si stava valutando a livello locale cosa fare, poi non si è saputo più nulla, osserva l'opposizione, e adesso riteniamo che sia arrivato il momento di uscire dal lockdown amministrativo che dura ormai da tempo e di passare alle azioni concrete avviando quelle procedure elementari per dare risposte ai cittadini e a tutte le imprese locali. Fanno notare inoltre, Bono, Milioti, Maglienti e Bentivegna, che alla luce delle novità dettate da una nota dell’IFEL-fondazione Anci che ha predisposto un modello di delibera di Consiglio Comunale a supporto di quei comuni che vogliono far slittare i termini della rata di giugno a settembre limitatamente ai soggetti che hanno subito un qualsiasi danno economico dalla emergenza covid-19, ci sono di conseguenza tutte le condizioni e tutti i presupposti per prorogare la rata Imu, e l'amministrazione viene pertanto sollecitata a dare espressa direttiva agli uffici e a portare in Consiglio Comunale una proposta in questi termini nel più breve tempo possibile. Anche perchè, puntualizzano i quattro consiglieri di opposizione, la questione non modifica gli equilibri di bilancio in quanto si tratta semplicemente di fare slittare i termini in attesa di capire se è possibile intervenire con misure diverse. Il differimento selettivo del termine, prosegue la nota, costituirebbe un tangibile seppur provvisorio sostegno a chi, siano essi cittadini o titolari di attività economiche, sta registrando difficoltà economiche a causa dell’attuale situazione emergenziale. I quattro consiglieri comunali ricordano poi che sono previsti corposi interventi economici a favore dei comuni, sia dalla regione sia dal governo centrale. La Regione Sicilia ha stanziato 300 milioni di euro e il governo centrale 3 miliardi e mezzo. Le somme che potrebbero arrivare ai comuni sono ingenti, tocca ai comuni agire, concludono Bono, Bentivegna, Maglienti e Milioti.