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28
Settembre

Situazione del Coronavirus sempre complicata a Sciacca

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Pubblicato in Cronaca

La sessantottenne morta dopo una settimana dal ricovero in Terapia intensiva al “Giovanni Paolo II”

è la quinta vittima saccense del Coronavirus dall'inizio della pandemia. Una tragedia che conferma anche come l'età dei contagiati, nel corso dei mesi, si sia via via sempre più abbassata. E adesso all'ospedale di Sciacca rimane ancora ricoverato. Si tratta di un 73enne, anche lui in Rianimazione, le sue condizioni a quanto pare sono ancora piuttosto gravi. Occupa uno dei quattro posti letto a suo tempo approvati per gestire l'emergenza, nell'attesa che il Fratelli Parlapiano diventi Covid Hospital, cosa che – stando a quanto ha detto nei giorni scorsi Margherita La Rocca Ruvolo – avverrà entro il mese di ottobre.

La notizia del decesso della donna ricoverata a Sciacca ha scosso una comunità che conta al momento ben 34 persone contagiate, numero tra i più alti in tutta la Sicilia. Anche se 34 è solo il numero ufficiali. Sì, perché non si esclude che la situazione sia molto più grave di quanto possano riferire i dati dell'Asp. Anche se si è in attesa dell'esito dei tamponi sui nuovi positivi della prima ora. Buona parte di loro dovrebbe essere guarita.

L'ultimo positivo a Sciacca, un cinquantenne, è stato aggiunto giusto ieri mattina nell'elenco del Servizio di Epidemiologia dell'Asp di Agrigento. Ma tra i tamponi positivi più recenti c'è quello di un medico di base di Sciacca, un sessantenne, che si trova tuttora in auto isolamento domiciliare, la sua sintomatologia è sotto osservazione. L'Asp di Agrigento nei giorni scorsi è risalita a tutti i suoi contatti, avvisando i pazienti da lui visitati nel proprio ambulatorio o quelli da lui raggiunti nelle visite a domicilio. Questo episodio ha confermato, se ce ne fosse stato bisogno, la assoluta delicatezza dell'emergenza sanitaria, e di un'oggettiva esposizione ad un rischio superiore da parte del personale sanitario. E tutto questo a dispetto del parere dei negazionisti e di chi in qualche maniera sottovaluta la pericolosità del virus.

Nel frattempo si è appreso che l'Asp di Agrigento ha assunto una novantina di infermieri, allo scopo di cercare di fare fronte alle diverse esigenze, sia quelle ospedaliere, sia quelle delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, per gli interventi a domicilio, su cui si sarebbe dovuto puntare sin dall'inizio della pandemia, cosa che è stata fatta in Emilia Romagna, dove si è riusciti a non contaminare gli ospedali.

Le ultime notizie a livello regionale riguardano il focolaio di contagi scoppiato all'interno del Seminario vescovile di Caltanissetta (con 6 casi accertati), mentre la media dei contagiati degli ultimi giorni continua a salire ad oltre 100 casi al giorno. Intanto in una campagna congiunta, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno effettuato nel corso dell'ultimo fine settimana controlli specifici per verificare il rispetto delle misure anti-covid nei cosiddetti luoghi della movida saccense per verificare se gli esercizi pubblici fossero in regola o meno con quanto previsto dalle disposizioni di legge. 57 le persone controllate e 9 le violazioni contestate o per mancato uso della mascherina o per una tenuta evidentemente non conforme del registro degli utenti. Per due attività è stata disposta la chiusura immediata per 5 giorni. Il titolare di una delle predette attività ha pubblicato un post su Facebook chiarendo che la chiusura scaturiva da questo controllo, e non per altre ragioni.

Letto 507 volte Ultima modifica il Lunedì, 28 Settembre 2020 13:57

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