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Luglio

Disservizi idrici a ripetizione, con la curatela fallimentare in atto Venuti in procinto di alzare bandiera bianca

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Pubblicato in Cronaca

Vengono rinviati o cancellati ormai con drammatica regolarità i turni di erogazione idrica alle varie utenze.

Le ultime segnalazioni alla nostra redazione in tal senso provengono da contrada Isabella. E alle telefonate di richiesta di chiarimenti da parte dei cittadini ormai non risponde più nessuno. Si tocca sempre più con mano la situazione nella quale è precipitata il Servizio Idrico Integrato in provincia di Agrigento. Quello che rimane di Girgenti Acque (società, giova ricordarlo, sottoposta a procedura fallimentare) è ormai ben poco. Anche oggi Francesca Valenti è corsa ad Agrigento per incontrare il prefetto Maria Rita Cocciufa. Il commissario di Girgenti Acque Gervasio Venuti sembra ormai in procinto di alzare bandiera bianca. Non lo ha ancora fatto per senso di responsabilità e perché lo scenario alternativo sarebbe il far west. Oggi Cittadinanza Attiva e Procuratore dei Cittadini parlano di "criticità che stanno mettendo in pericolo uno dei diritti sacrosanti dei cittadini, l’uso dell’acqua, elemento indispensabile per tutti noi". Situazione attuale peggiorata. E gli effetti della procedura fallimentare non possono ricadere sui cittadini che in tutti questi anni, pur pagando bollette altissime, hanno fruito di un servizio che le rappresentanze sociali non esitano a definire "scadente e talvolta inesistente". Per Pierina Di Martino di Cittadinanza Attiva e Nino Porrello, procuratore dei cittadini, si sta violando il codice del consumo. Il tempo delle proteste e delle segnalazioni su problemi connessi a trasparenza, qualità, efficienza e tariffe non si contano più. E le notizie di questi giorni non sono certamente rassicuranti. Si invoca così il diritto ad un servizio puntuale. E in tal senso la comunità si affida al prefetto, chiamato a svolgere un ruolo di primo piano per garantire, nella transizione alla nuova azienda consortile, che i cittadini non subiscano ulteriori danni e che vengano assicurati loro i diritti costituzionalmente garantiti, anche nei confronti di una curatela fallimentare che induce a domandarsi se sia normale che un tribunale gestisca il fallimento di una società senza tenere anche conto del tipo di servizio che la predetta società eroga. Soprattutto se quando la società fallita è quella che gestisce il servizio idrico integrato. Timori che tempestivamente aveva sollevato lo stesso avvocato Giuseppe Massimo Dell'Aira, uno dei commissari prefettizi che ha condiviso con Gervasio Venuti la gestione della società destinataria di interdittiva antimafia (e ora al centro dell'inchiesta della procura di Agrigento denominata Waterloo). Le conseguenze delle pretese della curatela fallimentare stanno seriamente rischiando di ricadere sui cittadini. Una giustizia dei cavilli e dell'applicazione pedissequa degli articoli del codice non può disinteressarsi delle conseguenze del proprio agire nei confronti della comunità. Difficile accettare che un giudice delegato si occupi del percorso formale di un procedimento senza preoccuparsi delle conseguenze che quel percorso produce nei confronti della comunità. Oggi che quello che rimane della Girgenti Acque deve pagare i debiti (tra i creditori più importanti c'è lo stesso Campione) eppure non riesce a pagare più neanche le bollette del telefono e della luce. Il tribunale fallimentare deve fare il suo mestiere, ma la gente ha pure il diritto di avere l'acqua, su questo non ci piove. Anche per Cittadinanza Attiva e procuratore dei cittadini occorre tutelare i diritti costituzionalmente garantiti della cittadinanza, in quelle che sono le esigenze essenziali di oggi, anche rispetto ai diritti economici maturati “ante” dalla massa dei creditori di Girgenti Acque, rappresentati dalla Curatela fallimentare. Rappresentanze sociali che guardano alla prospettiva di uscire da questa situazione (i problemi idrici in estate sono ancora piu' inaccettabili) e che si riservano di adire le vie legali per ottenere indennizzi per aver pagato bollette illegittime, le più care d’Italia, alla luce di una recente sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa.

 

Letto 592 volte Ultima modifica il Lunedì, 19 Luglio 2021 12:48

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