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04
Dicembre

Morte Di Gangi, eseguita l'autopsia. Ancora tanti i dubbi da chiarire sulla morte del boss

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Pubblicato in Cronaca

È stata eseguita ieri a Genova l'autopsia sul corpo di Salvatore Di Gangi,

il capomafia di Sciacca di 79 anni trovato morto in una galleria della stazione Principe. Ad assistere anche un medico nominato dai familiari. All'indagine, coordinata dal sostituto procuratore della Dda del capoluogo ligure Federico Manotti, è lavorano gli agenti della polizia ferroviaria e quelli della squadra mobile. La procura, in particolare, punta ad accertare vi sia stato o meno un abbandono di persona incapace, considerato che Di Gangi aveva gravi problemi cognitivi e spazio temporali incompatibili con il regime carcerario. In particolare li inquirenti si domandano se qualcuno abbia chiamato dal carcere i familiari per comunicare la scarcerazione e se il capotreno che lo ha fatto scendere a Principe perché non aveva il Green pass avesse capito di trovarsi davanti ad un uomo che non era in grado di gestirsi da solo. Il figlio di Di Gangi Alessandro nei giorni scorsi ha detto che nessuno aveva avvisato la famiglia. L'autopsia intanto ha appurato che Di Gangi non è stato ucciso. Ma sono ancora diversi i dubbi da chiarire, e su questo i familiari di Salvatore Di Gangi intendono proseguire nella loro battaglia per la verità. Stando alle informazioni acquisite dal figlio, la ricostruzione dei movimenti di Di Gangi (grazie anche alle immagini della videosorveglianza) dimostrerebbero che il boss dopo essere stato fatto scendere dal treno, intorno all'una di notte si è avviato verso la galleria da cui non è più uscito. Il ritrovamento del cadavere è avvenuto l'indomani sera alle 20. 

Letto 760 volte Ultima modifica il Sabato, 04 Dicembre 2021 12:15

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