per aver sparato e ferito in modo grave un 23enne al culmine di una lite avvenuta nel centro del comune agrigentino. Sono le richieste del pubblico ministero Gaspare Bentivegna a conclusione della requisitoria del processo nel quale il commerciante è accusato di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di arma clandestina e ricettazione. All’origine della lite, ricostruita anche grazie alla testimonianza dello stesso gruppo di amici, ci sarebbe stata la sottrazione - danneggiamento di un telefono cellulare di un cugino disabile di Russo. Il commerciante, dopo essersi armato, ha sparato contro il 23enne colpendolo con un proiettile all'addome che gli ha causato una grave lesione al midollo spinale. Il trentenne si è sempre difeso dicendo che non voleva ucciderlo e che, quando è partito il colpo, era senza occhiali perché, dopo essere stato colpito al volto, gli erano caduti e, di conseguenza, non vedeva nulla. Dopo la requisitoria del pm c'è stata l'arringa di parte civile dei legali Gianluca e Velio Sprio che difendono il ragazzo ferito e i genitori. Il 22 gennaio è in programma l'intervento conclusivo del difensore dell'imputato, l'avvocato Santo Lucia.