dalle Cantine Settesoli fu illegittimo.
Lo ha sancito la Corte di Cassazione che, dunque, conclude il lungo contenzioso iniziato 7 anni fa, dopo che l'allora direttore generale della casa vitivinicola menfitana era stato licenziato per giusta causa.
La Suprema corte ha confermato una precedente decisione della Corte d'appello di Palermo.
Li Petri per oltre 20 anni aveva ricoperto ruoli apicali dentro. Cantine Settesoli è stata anche condannata al pagamento dell'indennità sostitutiva del mancato preavviso e al rimborso integrale delle spese processuali sin dal primo grado.
"Un pronunciamento - commenta Li Petri - che conferma la piena correttezza del mio operato di dirigente e l’infondatezza delle accuse che avevano motivato il licenziamento per giusta causa. La sentenza - conclude Li Petri - rappresenta non solo una vittoria giuridica ma il riconoscimento pubblico di una storia professionale costruita con dedizione, trasparenza e competenza".