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27
Febbraio

Tragedia a Carnevale. I legali della famiglia nominano due consulenti. Dissequestrato il carro

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Pubblicato in Cronaca

 

 

I legali della famiglia del piccolo Salvatore Sclafani, gli avvocati Aldo Rossi e Mauro Tirnetta,

hanno nominato due consulenti tecnici. Si tratta dell'architetto Giuseppe Neri e dell'ingegnere Giuseppe Di Giovanna. Saranno chiamati ad esaminare e a pronunciarsi su aspetti diversi ma complementari della tragedia, dalla sicurezza del carro da cui il bambino è caduto alla regolarità di tutte le autorizzazioni e al piano di sicurezza della sfilata.

 

Procede a passo piuttosto spedito, dunque, quella che si configura chiaramente come una lunga e complicata controversia giudiziaria, che si inserisce in ogni caso nell'ambito dell'inchiesta della procura della Repubblica su quanto accaduto venerdì scorso. Non c'è solo la nomina dei consulenti di parte dei familiari del bambino come novità oggi. L'autorità giudiziaria infatti ha disposto il dissequestro del carro allegorico dell'associazione “E ora li femmi tu”. Sono stati gli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza a notificare al presidente Giuseppe Sclafani il provvedimento. Presidente dell'associazione che oggi dal canto suo ribadisce la piena e totale fiducia nel lavoro della magistratura e degli inquirenti, al fine di accertare le cause del tragico evento per il quale – fa notare - si è ancora avvolti nell’angoscia e nel dolore.

 

Attorno alla assurda tragedia al Carnevale di Sciacca dunque c'è essenzialmente la questione delle responsabilità, sulle quali evidentemente ad essere impegnata non c'è solo la magistratura. D'altronde anche ieri gli stessi avvocati della famiglia della piccola vittima ieri hanno parlato di ricostruzioni inesatte, riferendosi evidentemente anche al contenuto delle stesse testimonianze fornite alla polizia giudiziaria, invocando collaborazione. Non si sa, naturalmente, quali siano state le testimonianze che hanno indotto i legali a fare questo tipo di intervento. Rimane il fatto che quanto accaduto quel maledetto venerdì 21 febbraio rappresenti una sorta di spartiacque della storia di Sciacca e dello stesso suo Carnevale. Se e quando lo spettacolo riprenderà questo non è dato sapere. Inevitabilmente, però, bisognerà fare i conti con una realtà cambiata, quella in cui ad ogni situazione critica, anche la più gestibile, il ricordo di tutti si rivolgerà immediatamente a quello che è successo, alla morte del piccolo Salvatore. Ecco perché non è più giustificabile l'idea che il Carnevale di Sciacca, la celeberrima festa senza transenne (come se questo fosse un vanto e non una criticità) possa continuare ad “autogestirsi”, come in tanti hanno pensato nel corso di questi anni. Ieri abbiamo aperto il dibattito sulla sede più opportuna della manifestazione. Riflettendo, se la tragedia di Salvatore fosse capitata a ticket d'ingresso istituito, e dunque con le delimitazioni di vicoli e strade, chissà quale piega avrebbe preso il dibattito. Ma la questione non è tra innovatori (favorevoli al trasferimento alla Perriera) e conservatori (favorevoli al mantenimento della festa in centro storico). No, la questione è ben più importante, e riguarda la sicurezza e la tutela della vita umana.

 

Letto 855 volte Ultima modifica il Giovedì, 27 Febbraio 2020 14:21

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