E' quanto ha chiesto il Comitato per la trasparenza dei costi del servizio di raccolta dei rifiuti che torna dopo mesi a fare sentire la propria voce.
Alla nuova amministrazione il comitato ricorda alcune clausole che devono essere inserite nel contratto tra il comune di Sciacca e l'impresa aggiudicataria e che scaturiscono da deliberazioni del precedente Consiglio Comunale. Innanzitutto il fatto che l'eventuale sanzione emessa dalla Regione per il mancato raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata sia trattenuta dal Comune di Sciacca dai pagamenti nei confronti della ditta, ma anche la clausola che preveda l'eventuale risoluzione del contratto nel caso in cui la sanzione a carico dell'impresa, per disservizi o inadempienze, dovesse essere pari o superiore al 20% dell'importo di aggiudicazione su base annua.
Questioni che il comune di Sciacca aveva definito come refusi di stampa in sede di giudizio al Tar di Palermo a seguito del ricorso presentato proprio dal Comitato di cui è portavoce l'avvocato Stefano Scaduto.
A tal proposito viene chiesto che nel contratto sia previsto che l'impresa non abbia nulla a pretendere nel caso in cui il Tar dovesse pronunciarsi per l'annullamento del piano Aro.
Infine alla nuova amministrazione viene sollecitato l'inserimento nel contratto della norma a tutela degli utenti dei servizi pubblici, ossia l'obbligo per l'impresa aggiudicataria di predisporre la carta dei servizi.