Ieri sera una nuova riunione e per la prima volta alla presenza del parlamentare regionale di Attiva Sicilia Matteo Mangiacavallo.
Nonostante non rappresenti una novità l’approdo in questo ambito dell’ex grillino (il gruppo di Attiva Sicilia all’Ars va ormai a braccetto con Diventerà Bellissima del presidente Musumeci) la partecipazione ieri sera alla riunione del centrodestra è un fatto non irrilevante, ancor più perché da mesi viene ventilata l’ipotesi di una candidatura a sindaco proprio di Matteo Mangiacavallo. Da questo punto di vista la partita, in realtà, è ancora aperta posto che sono note le ambizioni di Fabrizio Di Paola, così come di Calogero Bono o anche di Salvatore Monte. Insomma il centrodestra sembra avere l’imbarazzo della scelta per il candidato sindaco, soprattutto adesso che la coalizione prende corpo e sembra aver superato la questione dei simboli di partito che ha allontanato, ad esempio, Sciacca Venti Ventidue.
I confini sembrano ormai delineati e includere: Fratelli D’Italia, Diventerà Bellissima, l’Mpa, l’Udc e Sciacca al centro. Della partita anche Noi con l’Italia dell’ex parlamentare riberese Giuseppe Ruvolo nonostante l’assenza di propri rappresentanti alla riunione di ieri sera. Il centrodestra che conosciamo, ma senza Forza Italia.
Troppi veti incrociati e questioni personali sembrano aver portato il centrodestra saccense alla esclusione di Forza Italia, partito che in città ha avuto in passato un peso considerevole, ma le cui recenti scelte avrebbero creato non poche frizioni a livello locale. E se nel centrodestra ormai si discute solo di chi deve essere il candidato sindaco alla guida delle 5 liste che le forze politiche sono pronte a mettere in campo, ci si chiede con chi andrà il partito di Berlusconi. La domanda delle domande alla luce delle dichiarazioni arrivate giusto ieri dal segretario regionale del Partito Democratico. In Sicilia niente accordo tra Pd e Forza Italia. È questa la linea rimarcata dal segretario Anthony Barbagallo nel corso della direzione del Partito Democratico a Palermo. Di più, per Barbagallo l’accordo con Forza Italia non è neanche all’ordine del giorno. Vale per Palermo, difficile che a Sciacca si facciano altre scelte anche se in politica tutto è possibile, ancor più magari quando si evitano i simboli di partito e ci si presenta sotto la bandiera delle liste civiche.
In tale ottica, le dichiarazioni del segretario regionale del Pd potrebbero lasciare aperte le porte ad un accordo a Sciacca tra Forza Italia e Partito Democratico che proprio negli ultimi giorni hanno attuato un vero e proprio pressing nei confronti di Carmelo Burgio ad accettare la proposta di candidatura a sindaco.
Certamente l’uscita del segretario del Pd non agevola questo percorso, già tutto in salita.
In stand by, la posizione di Sciacca Venti Ventidue degli ex assessori Bellanca, Mandracchia e Settecasi che dopo avere interrotto il dialogo con il centrodestra, sulla questione dirimente dei simboli di partito, non hanno ancora ufficialmente compiuto scelte definitive, seppure si ipotizzi un approdo al progetto di Ignazio Messina che, intanto, va avanti nella sua campagna elettorale. Nulla di nuovo dal versante Mizzica-Movimento 5 Stelle guidato da Fabio Termine.