Dunque è uno strumento di programmazione condiviso con la precedente amministrazione almeno per alcuni mesi. A votare a favore sono stati gli undici consiglieri di maggioranza presenti, mentre i quattro di opposizione hanno ritenuto di doversi astenere. Lo hanno fatto, come ha evidenziato Vito Clemente, sia per l'avvenuta ratifica degli aumenti delle indennità di consiglieri e presidente del Consiglio comunale (questione contro la quale come si sa la minoranza si batte dal primo giorno di insediamento dell'attuale consiliatura) sia per le perplessità riguardanti le previsioni di aumento di 400 mila euro, sul 2019, di introiti TARI, considerato che si stima un incremento della spesa per il servizio rifiuti dagli attuali 1,9 milioni a 2,3 milioni di euro.
La vicenda dei gettoni di presenza dei consiglieri è stata anche al centro della discussione della mozione che era stata presentata dalla minoranza ma che è stata bocciata. Una questione definita irrilevante dal consigliere di maggioranza Gagliano, che ha evidenziato come l'incidenza definitiva su questa richiesta riduzione sarebbe stata di appena un euro e trenta centesimi a singolo consigliere.
Approvazione del bilancio di previsione che ha soddisfatto l'amministrazione, posto che permetterà anche, stando a quanto fatto notare da sindaco e assessori, si può operare con una programmazione decorosa, ancorché lo strumento finanziario di previsione sia stato varato alla fine dell'anno di riferimento. Obiettivo per il 2019: lavorare all'approvazione del nuovo bilancio seguendo una tempistica ben diversa. Tra i settori su cui adesso la giunta Mauceri punterà c'è sicuramente quello strategico della possibilità di stabilizzare la trentina di lavoratori precari in forza al comune di Menfi. Tra gli altri punti approvati ieri dal Consiglio comunale: tre debiti fuori bilancio, il via libera al progetto di valorizzazione dell'ex casello ferroviario di Porto Palo che la precedente amministrazione aveva acquisito dalle Ferrovie dello Stato, la mozione che agevola il cittadino in difetto con i tributi comunali in materia di ravvedimento oneroso.