Sul palco non poteva mancare il cardinale Francesco Montenegro, da sempre vicino ai giovani.
“Mettete fuoco nel mondo e se necessario indignatevi, non giratevi dall’altro lato quando c’è un uomo offeso nella sua dignità, quando le cose non sono come dovrebbero essere”, è l’invito che l’arcivesconvo di Agrigento ha rivolto alla folla presente nella piazza principale del paese.
Tante le iniziative che nel corso della mattinata si sono susseguite a Menfi, culminate nella celebrazione Eucaristica, durante la quale don Franco ha avvolto con un simbolico abbraccio tutti i ragazzi.
Ha citato più volte Papa Francesco: “Il Papa chiede a voi giovani di non vivere da addormentati – ha dichiarato Montentegro - ma di accettare le sfide e non vivere da soli chiusi in una stanza con un joystick in mano perché questo fa invecchiare velocemente”.
“Essere giovani, dice il papa, è uno stato del cuore – ha continuato-. Davide non ebbe paura di Golia. Si convinse che poteva farcela”.
“C’è da cambiare dentro se si vuole che cambi il cuore – ha aggiunto il ancora cardinale -. Questo vi renderà autentici e vi renderà costruttori di un mondo nuovo. Tenete sveglie le coscienze. Direbbe il papa: alzatevi. La storia può cambiare, deve cambiare, ma voi potete cambiarla. Sinché si riescono a tenere rimboccate le maniche è segno che si è giovani. Non annegate nell’omologazione verso il basso”.
“Vi auguro – ha detto infine – buone gambe per continuare il cammino. Il vostro cuore è terra sacra… Molti dicono che Agrigento è mafia, Agrigento è violenza. Io dico Agrigento è giovinezza, speranza e bellezza”.