incamerando ben 2.424 voti, ovvero il 350% in più dei 700 voti delle Politiche del 2018. È, dunque, Sciacca, a tutti gli effetti, uno dei centri nevralgici dove il successo elettorale leghista di queste Europee dà vita ad una sorta di fenomenologia invero non nuova da queste parti, visto e considerato che più di una volta, negli ultimi 25 anni, il voto di protesta ha caratterizzato gli appuntamenti elettorali in questa città. D'altronde è anche vero che Sciacca era e rimane una delle capitali del Movimento 5 Stelle, visto che alla lista pentastellata ha tributato oltre 5100 voti, permettendole così di superare abbondantemente il 38%. Come dire che il 56% dell'elettorato saccense ha premiato la coalizione gialloverde che governa il Paese. Un tributo, quello ai grillini, un po' in controtendenza rispetto al risultato nazionale. Ma è il successo della Lega quello che, anche sul piano dell'analisi giornalistica, riesce addirittura a mettere in secondo piano il risultato, a dir poco straordinario, dei grillini.
Tutto sommato regge il Pd, che solo per poco non raggiunge il 17%, in quello che di fatto appariva, pur facendo le opportune distinzioni sui tipi di appuntamenti elettorali (e non dimentichiamo che se si vota ogni cinque anni un motivo ci sarà, altrimenti si voterebbe un giorno sì e uno no) come una specie di referendum pro o contro l'amministrazione Valenti. Certo, se si dovesse tenere conto dei dati di oggi è chiaro che l'attuale rappresentanza del Consiglio comunale non corrisponde più ai dati di oggi. Come dire che se quelle di oggi fossero state le comunali il Movimento 5 Stelle avrebbe sfiorato l'elezione diretta del sindaco e già dal primo turno.
Risultano quasi appaiate (tra il 10 e l'11%) Fratelli d'Italia e Forza Italia. Una lista, quella della Meloni, dove si sono inseriti recentemente gli amici di Giuseppe Marinello. Poco significativi i risultati ottenuti dalle altre liste che concorrevano a queste elezioni. Ma non va sottaciuto che l'incidenza del non voto si è rivelata anche qui piuttosto significativa. A Sciacca ha votato appena il 41% degli aventi diritto, sulla scia di un dato costante, che a livello provinciale si è fermato addirittura al 36,34%. Sulle singole preferenze a Sciacca i più votati sono stati Giarrusso e Corrao del Movimento 5 Stelle, a poca distanza Leo Ciaccio, sindaco di Sambuca, che correva col Pd. Dati simili a Menfi, mentre a Ribera l'exploit è stato di Forza Italia, con il 27%. Anche qui, però, il primo partito è il Movimento 5 Stelle, e la Lega (che però a Ribera è un partito organizzato) si è avvicinato al 20%. Pd fermatosi al 12,4%. A Lampedusa la Lega di Salvini ha raggiunto quota 45%, un dato che confligge un po' con il successo personale del medico dei migranti Pietro Bartolo, più votato del PD che dunque vola a Strasburgo. Evidentemente i lampedusani non sono così favorevoli all'accoglienza come principio politico oltre che umanitario.
A livello regionale non è certamente il risultato della circoscrizione Sicilia-Sardegna quello che punisce il Movimento 5 Stelle, facendolo scivolare come terza forza politica italiana. Qui, anzi, i grillini sono il primo partito. E' ovviamente il boom leghista quello che induce a più di una riflessione.