ovvero l'ex assessore della giunta Valenti, che a differenza di Filippo Bellanca, non avendo rinunciato allo scranno di consigliere comunale, non ha mai perduto quella che abbiamo conosciuto con la definizione di “agibilità politica”. “Da mesi non partecipo più agli incontri, e non credo certo proprio che andrò la prossima volta”. È stato così che, nel corso di una delle ultime sedute consiliari, Mandracchia ha liquidato i suoi rapporti con la coalizione che sostiene l'amministrazione. Atteggiamento indotto evidentemente da insoddisfazione e frustrazione: ambiti scaturiti naturalmente dalla sua estromissione dalla giunta. Ambiti nei quali è difficile riuscire tenere distinti “pubblico” e “privato”, ovvero rapporti politici e rapporti personali. Se Mandracchia è rimasto fino ad oggi in maggioranza è stato per un atteggiamento di lealtà personale con il susuccessore in giunta, ossia Fabio Leonte. Rapporti personali che non vengono meno ma che, oggi, non si rivelano più sufficienti a tenere ferma la posizione di Paolo Mandracchia.
Dietro l'angolo a questo punto sembra esserci irrimediabilmente la imminente decisione del diretto interessato di dichiararsi indipendente. Mandracchia naturalmente non conferma né smentisce. Il che autorizza a ritenere che l'opposizione possa rosicchiare un'altra unità ad una maggioranza che, peraltro, sta attraversando una fase tutt'altro che agevole. Sullo sfondo ci sono anche i contenuti dell'intervista rilasciata nei giorni scorsi al nostro Telegiornale dal deputato regionale Michele Catanzaro, il quale non ha lesinato critiche a quella parte della coalizione (il riferimento è a Sicilia Futura) che, evidentemente, in buona sostanza, secondo il suo giudizio, la sta facendo troppo lunga sul tema delle deleghe attribuite a Sino Caracappa. La imminente dichiarazione di indipendenza dalla coalizione di maggioranza da parte di Paolo Mandracchia si aggiunge a quella di Cinzia Deliberto e alla decisione di Carmela Santangelo di passare con l'opposizione. Numeri che, dunque, la Valenti ha perduto in maniera ormai definitiva, considerato che adesso in maggioranza i consiglieri (compreso il presidente Montalbano) sono undici. Mandracchia tecnicamente non passa all'opposizione, ma dichiarandosi indipendente è chiaro che di fatto faccia sapere a tutti che da oggi è con le mani libere, e dunque senza alcun vincolo di rapporti. Situazione che a questo punto può anche indurre a domandarsi come sarà possibile per Francesca Valenti amministrare per altri tre anni in una condizione del genere, anche se non va dimenticato che ci sono stati sindaci in passato che governavano con appena tre consiglieri e ventisette di opposizione.