Dopo i bandi sulla pesca nel mirino stavolta è finito un elenco di scuole finanziate per progetti antincendio nell'ambito di un programma di finanziamenti da complessivi 114 milioni di euro licenziati dal Ministero dell'Istruzione. Dei dieci milioni e mezzo destinati alla Sicilia assomma ad un milione e ottocentomila euro l'importo per le scuole della provincia di Agrigento. Eppure nemmeno un centesimo arriverà a Sciacca. I due esponenti di Progetto Sciacca parlano dell'ennesima perdita di occasione.
I due consiglieri hanno presentato un'interrogazione per sapere il motivo per il quale nessun istituto scolastico del comune di Sciacca risulti in tale graduatoria e quindi non ha ricevuto il relativo contributo. Vogliono sapere di più, ossia se l’amministrazione comunale avesse attivato tutti i canali perseguibili affinché si potesse rientrare in tale forma di contribuzione. Così Calogero Bono replica a chi gli fa notare se ormai lui e Milioti facciano opposizione politica cercando di sgamare l'amministrazione.
Intanto torna l'ansia sui conti. Secondo quanto emerso dall'ultima seduta della Commissione consiliare Bilancio e Finanze il comune di Sciacca sarebbe a rischio dissesto finanziario. Pare, infatti, che i dati di almeno 3 parametri su 8 non siano in regola. È solo sufficiente non potere rispettare un quarto parametro e il pre-dissesto è automatico. Il problema più grave è sempre quello: i debiti fuori bilancio, anche se le anticipazioni di cassa giocano un ruolo determinante, e L'amministrazione è convinta di potere risolvere le criticità, anche se non soprattutto nell'ottica di dovere approvare il bilancio di previsione del 2019. Bilancio in mancanza del quale sono numerose le spese bloccate. Si lavora intanto sul riaccertamento ordinario dei residui (ossia i crediti) e aggiornamento dell’inventario dei beni immobili. E all'orizzonte potrebbe esserci un nuovo aumento delle tasse. A partire da quella sui rifiuti. Il che è almeno apparentemente paradossale nella città dove prima la raccolta differenziata aveva numeri ridicoli mentre oggi ha superato la soglia del 70%. Eppure non basta, soprattutto perché nel frattempo il settore rifiuti è stato tra quelli in cui l'emergenza, tanto per fare ricorso ad un ossimoro, è stata continua.