Oggi è arrivata la comunicazione ufficiale della Curia di Agrigento che recepisce le disposizioni della Conferenza Episcopale Italiana. Anche nelle chiese della provincia di Agrigento, in via precauzionale, per salvaguardare i fedeli da ogni possibile rischio di contagio del coronavirus, i fedeli non dovranno scambiarsi il segno della pace. L’arcidiocesi di Agrigento, attraverso il Vicario Generale, Don Melchiorre Vutera, ha inoltre disposto che vengano svuotate le acquasantiere, che la comunione venga distribuita esclusivamente sulla mano dei fedeli e che dal calice beva soltanto il sacerdorte celebrante la funzione religiosa.
E’ solo l’ultima delle misure precauzionali scattate anche in provincia di Agrigento a seguito dell’emergenza Coronavirus che stanno determinando una modifica di quelle che sono le nostre abitudini. La prudenza non è mai troppa, la psicosi è altra cosa, ma anche quella sta condizionando la nostra quotidianità.
Misure precauzionali che hanno riguardato le strutture sanitarie. Da ieri pomeriggio vietate le visite ai pazienti negli ospedali di Sciacca e Ribera. Lo ha disposto il direttore sanitario Gaetano Migliazzo che ha diramato un ordine inviato ai primari e ai coordinatori infermieristici. Obiettivo del provvedimento, fatto proprio anche dai responsabili degli altri ospedali dell'Asp, quello di ridurre il più possibile il rischio di contagi da Coronavirus. Vietate le visite ai degent nelle strutture ospedaliere, ma anche l'assistenza dei familiari ai pazienti, salvo casi eccezionali espressamente autorizzati. Il provvedimento rimarrà in vigore fino a quando non cesserà l'emergenza dichiarata dal Governo. Ieri pomeriggio, in commissione Salute dell’Ars presieduta dal presidente Margherita La Rocca Ruvolo, c’è stata l’audizione dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza sull’emergenza Coronavirus.
“L’attenzione rimane alta, ma la situazione è sotto controllo e in linea con le direttive del ministero per la Salute ha dichiarato la presidente La Rocca Ruvolo a margine dell’audizione in cui l’assessore ha riferito sulle misure adottate e quelle in corso per affrontare l'emergenza .
Tra le misure previste l’allestimento di tende da campo nei dipartimenti di emergenza e accettazione di secondo livello degli ospedali dell'isola per il primo triage dei pazienti che manifestano sintomi influenzali in modo da evitare il passaggio nei pronto soccorso; l’acquisto di 30mila mascherine in arrivo per il personale sanitario e la realizzazione di stanze a pressione negative per aumentare il numero dei posti considerando che sono 64 in Sicilia quelli per malattie infettive.
La Sicilia affronta l’emergenza coronavirus in assoluta linea a quelle che sono le direttive ministeriali, nessun panico bensì una sana attenzione rispetto a quanto registrato nelle ultime ore, ha dichiarato il parlamentare agrigentino e componente della commissione sanità Carmelo Pullara. Commissione che ha proposto di potenziare gli ospedali sprovvisti di stanze a pressione negativa, anche consentendo la fornitura di moduli container riconvertibili per supplire la carenza, con particolare attenzione per la provincia di Agrigento totalmente sguarnita.