Alle dodici di oggi si è arrivati a 721 casi dall’inizio dell’epidemia nell’isola, dai quali tolti i guariti e i decessi, si evince che attualmente i positivi sono 681, 85 in più rispetto a ieri.
In Sicilia risultano ricoverate 310 persone, delle quali 60 in terapia intensiva, mentre 371 sono in isolamento domiciliare
Aumenta anche il dato della provincia di Agrigento dove i positivi sono arrivati a 44, 18 dei quali nella sola città di Sciacca ed escluse le due persone decedute ieri all’interno del Giovanni Paolo II e dell’ospedale Gravina di Caltagirone. Aumenta il numero dei contagi anche a Ribera, sono arrivati a 6, mentre l’ultimo caso in provincia si è verificato a Siculiana.
La provincia di Catania continua ad essere quella maggiormente interessata alla diffusione del virus con 262 casi, segue Messina con 115, Palermo con 98, Siracusa con 48 contagi, Trapani con 42 ( 3 dei quali a Castelvetrano), Enna 38, Caltanissetta 28 e Ragusa con 8 casi.
La settimana che si è appena aperta sembra essere la più critica per la crescita esponenziale del contagio da Covid-19 in Sicilia, sia per la decisione del governo regionale di estendere i tamponi a tutti gli operatori in servizio negli ospedali, sia per gli effetti legati all’esodo verso le regioni meridionali registrato nelle ultime settimane.
Tamponi il cui esito arriva a rilento perché i laboratori di riferimento non riescono più a gestire il flusso giornaliero di campioni che vengono inviati, mentre si attende che la Regione concretizzi l’accordo annunciato con i laboratori privati. E’ l’unico sistema, oltre a quello di rendere autonomi i laboratori delle diverse strutture ospedaliere che potrebbero dare un supporto significativo ai centri palermitani e catanesi.