Da almeno un anno e mezzo un letto è suo. Non ha delle patologie specifiche, non assume farmaci, ma è affetto da un grave handicap. E’ senza la gamba destra, perché gli è stata amputata, 18 mesi addietro, durante un disperato intervento chirurgico praticato nello stesso ospedale, dove è stato trasportato d’urgenza con l’elisoccorso da Lampedusa. Sami in Tunisia ha aiutato il padre al mercato di frutta e verdura. Ha subito un incidente stradale. Ha deciso di partire, diretto a Milano, dove risiedono suoi parenti, per essere operato. Salpa con altri compagni di avventura da Sfax, con una carretta del mare. La sua gamba peggiora, quando approda a Lampedusa è in cancrena. Sami rischia di morire. L’elicottero vola verso Agrigento. I medici gli salvano la vita ma non la gamba. Anche la mano sinistra è stata parzialmente danneggiata dal grave incidente. Adesso medici e infermieri con dedizione e merito si occupano di lui, che tuttavia è stanco e affranto. Lancia un appello al governo italiano,per essere trasferito in una struttura idonea per la fisioterapia e la riabilitazione.
Sami, che da poco ha lo status di rifugiato, ha tanti sogni nel cassetto, una protesi per camminare, andare a scuola e imparare l'italiano. E dal suo letto di ospedale continua a chiedere aiuto.